Di seguito la risposta dell’assessore ai lavori pubblici del Comune di Belluno Franco Roccon all’interrogazione “Qual è lo stato di avanzamento dei provvedimenti per l’area degradata di via Praloran”, presentata dai consiglieri di Valore Comune Mirco Costa, Riccardo Samaria e Giuseppe Vignato per chiedere le intenzioni dell’Amministrazione ed eventuali iniziative in itinere.
“A seguito di ripetuti tentativi di riunire i proprietari per definire assieme il futuro dell’area privata e programmare degli interventi di bonifica e di riqualificazione, siamo riusciti a fissare per il 16 settembre prossimo una riunione congiunta con i quattro proprietari. Trattandosi di un’area privata, nonostante la situazione di degrado si trascini da più di trent’anni la pubblica amministrazione e il Comune in questo caso non possono assumere nessun tipo di iniziativa, anche se la scarsa manutenzione e lo stato di degrado portano evidenti disagi al vicinato”. Così l’assessore Roccon nel rispondere all’interrogazione dei consiglieri di Valore Comune.
“Abbiamo fatto più interlocuzioni con un paio di proprietari, ma essendo una lottizzazione con più particelle nessuno vuole intervenire per non assumersi ulteriori responsabilità anche nei confronti degli altri proprietari inadempienti – prosegue Roccon -. Fintanto che la lottizzazione era servita dalla fornitura di energia elettrica di cantiere ogni tanto uno dei proprietari azionava delle pompe per lo scarico dell’acqua stagnante. Da alcuni anni questo non avviene più e se ne rilevano le conseguenze”.
“In conclusione, solo dopo la riunione del 16 settembre prossimo daremo corso a tutte le procedure necessarie per addivenire ad una soluzione che rispetti la salute e il benessere del nucleo abitato interessato. In quell’occasione ribadiremo anche le azioni da applicare a seguito di provvedimenti di carattere giudiziario emessi in passato”.
Di seguito la risposta dell’assessore e vice sindaco di Belluno Paolo Gamba all’interrogazione “Sentiero dell’Ardo, a che punto siamo?”, presentata dalle consigliere del gruppo di opposizione Partito Democratico Maria Teresa Cassol e Claudia Bettiol per chiedere lo stato di fatto della progettazione e le tempistiche del cantiere.
“Con la delibera di Giunta del 21.12.2023 è stato approvato in linea tecnica il Documento di Fattibilità alle Alternative Progettuali avente ad oggetto “Valorizzazione naturalistica dell’asta del torrente Ardo dal Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi alla città di Belluno” nel quale si prevedeva la possibilità di realizzare il percorso per stralci esecutivi funzionali allo scopo generale di consentire agli escursionisti in transito sull’Alta Via n.1 delle Dolomiti e ai frequentatori occasionali di raggiungere in sicurezza il Centro Piero Rossi di piazza Piloni, seguendo un percorso individuato e tabellato con inizio dal parcheggio delle Case Bortot”. Così l’assessore Gamba nella sua risposta all’interrogazione e ripercorrendo tutto l’iter che ha portato all’approvazione del progetto.
A seguito dell’accordo sottoscritto con l’Ente Parco nazionale Dolomiti bellunesi e di un’apposita variazione al PEG che ha reso disponibili i fondi necessari al proseguo dell’iter di progettazione, gli uffici hanno affidato allo studio “Fabbrica & Casanova architetti associati” l’incarico di redazione del “Progetto di Fattibilità Tecnico – Economica, del Progetto Esecutivo” e di coordinamento sicurezza in fase progettuale ed esecutiva.
Alla fine di luglio, con il progetto in mano, è stata quindi convocata la conferenza dei servizi. Il PFTE in sostanza riguarda il primo stralcio esecutivo del tracciato che riprende il percorso approvato con la delibera di giunta di fine dicembre 2023.
“Gli interventi consistono nella manutenzione straordinaria dei tratti di percorso esistente e nell’apertura del breve tracciato che permette di raggiungere da Case Bortot, quota 700 slm, il centro storico – spiega Gamba -. Verranno previsti interventi di allargamento del sedime e di mitigazione delle pendenze al fine di favorire una più ampia accessibilità, interventi di protezione dei tratti esposti, pulizia e messa in sicurezza dei versanti anche con la formazione di una protezione al piede della scarpata e del recupero di manufatti come muretti a secco, gradoni e canalette di scolo. Prevediamo inoltre la fornitura e la posa in opera di frecce indicatrici sul modella C.A.I., di 4 panchine e di 3 gruppi panca tavoli distribuiti nei punti di sosta”.
Gli elementi di arredo lignei come bacheche, tabelle e panchine saranno della stessa tipologia che da anni anche l’Ente Parco utilizza per l’allestimento delle aree attrezzate e dei percorsi all’interno dell’area protetta.
Il tracciato ipotizzato è stato progettato per occupare meno terreni privati possibile, utilizzando per la maggior parte sentieri esistenti o strade già di proprietà comunali; i pochi proprietari dei fondi interessati, così come il comitato, sono stati contattati per le vie brevi e verranno chiamati a sottoscrivere gli atti ufficiali solo a seguito della conclusione della conferenza dei servizi e dell’approvazione del progetto.
“Per quanto riguarda il tracciato proposto da precedenti progettazioni si ritiene che quanto in essere sia in linea con le attuali situazioni idrogeologiche dell’asta dell’Ardo– prosegue Gamba –; è intenzione di questa Amministrazione programmare un incontro dedicato al tema, sempre in accordo e in collaborazione con l’Ente Parco, appena il progetto avrà ottenute le necessarie autorizzazioni anche da parte dei privati coinvolti”.
“Infine, il termine del 30 ottobre è stato inserito all’interno dell’accordo con la possibilità di concordare una proroga – conclude l’Assessore – e non appare preclusivo all’ottenimento del contributo in quanto, pur avendo svolto nel più breve tempo possibile le attività di progettazione definitiva del sentiero, la progettazione è stata consegnata solo il 30 luglio”