“Sì è conclusa la prima settimana di raccolta firme nel territorio interessato dal progetto della diga Vanoi (Valle del Primiero, Lamon, Feltre) e la nostra raccolta firme ha raggiunto già un risultato impressionante: 1500 firme superate. In particolare nel paese di Canal S.Bovo e di Lamon l’affluenza ai nostri gazebi è stata ininterrotta”.
Lo fa sapere Michele Facen, membro del Comitato per la difesa del torrente Vanoi e delle Acque Dolci.
“Tutti i volontari del Comitato si sono prestati a spiegare le ragioni del No e le alternative a un progetto per noi assolutamente devastante qualunque sia la soluzione di diga paventata dal Consorzio di Bonifica Val Brenta. A tutti spieghiamo le nostre ragioni prima che le persone firmino: un lavoro di sensibilizzazione che costa fatica ma che viene ripagato con la fiducia ed il passaparola spontaneo della gente. Molto l’interesse da parte dei turisti Veneti che frequentano i nostri luoghi e non vogliono vederli deturpati da un mega invaso da 20 milioni di metri cubi d’acqua. Parliamo loro delle alternative possibili, come lo sghiaiamento delle già 3 dighe che fermano il Cismon, dal Primiero a Ponte Serra fino alla diga del Corlo ad Arsiè, in territorio Bellunese. Parliamo loro delle ripercussioni climatiche su tutti i Comuni interessati dall’opera – prosegue Michele Facen – con un incremento dell’umidità considerevole, parliamo loro della diffida dal continuare con la progettazione data dalla Provincia Autonoma di Trento e delle molte criticità del progetto per quanto riguarda l’instabilità di entrambi i versanti della Val Cortella.
La gente ascolta e firma, aumentando la forza del torrente libero Vanoi. Mentre a Bassano si è formato un nuovo Comitato contro la diga formato da 5 associazioni: Italia Nostra di Bassano, Associazione Acqua Bene Comune di Vicenza, A.RI.A Bassanese (associazioni Bassanese per il rispetto ambientale, Centro di iniziativa politico culturale Romano Carotti, Consulta per l’ambiente di Rosà (VI).
Insomma – conclude Facen – la voce del Vanoi si estende e non può che essere una buona notizia”.
