Si è svolta sabato 18 Novembre la cerimonia di premiazione della XII edizione del “Premio contessa Caterina De Cia Bellati Canal – Per le specificità di vita e di cultura di tutto l’arco alpino”, riservato quest’anno alle tesi di laurea magistrale.
All’incontro erano presenti il dott. Emilio Baresani Varini e il conte Cristoforo Canal, in
rappresentanza della famiglia De Cia Bellati Canal.
Nel corso della cerimonia sono state dapprima presentate in generale tutte le 25 tesi
concorrenti e sono state poi evidenziate in modo particolare le tre tesi che hanno ottenuto
il punteggio più alto.
Ecco le tesi premiate:
PRIMO PREMIO, di Euro 2.000,00
a Veronica Pais Marden Nanon
per la tesi: Architettura avamposto alta quota. Progetto di rigenerazione rifugio
Monte Agudo ad Auronzo di Cadore, Università di Trento con la seguente motivazione:
Il lavoro sviluppa argomenti per stabilire la liceità dell’insediamento sul Monte Agudo, in
particolare elabora un progetto di conservazione e riuso dello scheletro strutturale in
cemento armato del rifugio preesistente, ripulito da ogni altra componente costruttiva, al
fine di inserire nuovi volumi e percorsi.
SECONDO PREMIO, di Euro 1.000,00
a Chiara Chiasera e Valeria Simonini
per la tesi: Il Trentino oltre la cartolina. Verso un ripensamento territoriale, Università
IUAV di Venezia con la seguente motivazione:
Ampiamente illustrata e documentata, ricca di grafici e statistiche, la tesi sviluppa e
approfondisce in senso dinamico e critico il tema del turismo trentino e della sua
rappresentazione, partendo dal concetto e dal fenomeno della “cartolina” che assume così
anche un significato simbolico.
TERZO PREMIO, di euro 1.000,00
a Matteo Cesena
per la tesi: Il “Trattato Cataro” del ms. Dublin, Trinity College, 269. Edizione e studio
linguistico, Università degli Studi di Milano con la seguente motivazione:
Il lavoro, attraverso un’accurata analisi linguistica e dottrinale riguardante il battesimo con
acqua o in spirito e la comparazione con altri manoscritti coevi o analoghi, giunge alla
conclusione che il “Trattato Cataro” è collocabile tra le valli occitane e il Delfinato e che la
sua redazione possa risalire al XIII secolo