La 35ma Giornata Mondiale della Poesia si terrà quest’anno nel Castello di Zumelle a Borgo Valbelluna, lunedì 2 ottobre dalle ore 15:00 alle 18:30
A raccontare come nacque la Giornata Mondiale della Poesia nel 1989, e l’Associazione Poesia – 2 Ottobre, è il professor Saverio Simi de Burgis nell’intervento che segue.
Credo nell’onestà e nella lealtà intellettuale come giusto riconoscimento della verità dei fatti. Sono i basilari principi dell’educazione-formazione che dalla famiglia di origine, alle scuole elementari, all’università e poi in ogni esistenza umana che si definisce civile, vanno assecondati e rispettati. Verum Ipsum factum, diceva Giambattista Vico, la verità è lo stesso fatto concreto. “Verità di uno”, amava ripetere mio padre al riguardo citando il titolo di una raccolta di poesie di Diego Valeri. Nel 1989 mio padre, Domenico Simi de Burgis, ideava con un gruppo di poeti e qualche “amico della poesia”, la prima Giornata Mondiale della Poesia; un anno dopo, nel 1990, dava vita all’associazione Poesia-2 Ottobre con atto notarile stipulato presso lo studio veneziano del dottor Paolo Chiaruttini. Io firmai l’atto comparendo tra i soci fondatori. Mio padre assunse il ruolo di presidente. L’associazione Poesia – 2 Ottobre, per statuto, aveva lo scopo prioritario di indire la Giornata Mondiale della Poesia il 2 ottobre di ogni anno.
Quest’anno siamo alla 35ª giornata mondiale della poesia. Mio padre, mancato il 20 giugno 2020, sin dall’inizio si è dedicato a questa sua creatura riuscendo a ottenere per molte edizioni l’Alto Patronato dei precedenti Presidenti della Repubblica Italiana e coinvolgendo altre istituzioni nazionali e internazionali che via via aderivano, nel rispetto dei principi statutari, soprattutto nella diffusione della “poesia di tutti i tempi e di tutti i luoghi”. Le precedenti edizioni sono state dedicate alla poesia di vari popoli e culture. Tra le varie manifestazioni ricordo gli omaggi alla poesia inuit che si svolse nel museo polare Silvio Zavatti di Fermo con l’adesione dell’esploratore francese Jean Malaurie e della giornalista Giulia Bogliolo Bruna che aprì, per alcune edizioni della giornata, una sede parigina della nostra associazione, quindi della poesia indiana tenutasi presso l’Istituto di Scienze dell’Uomo di Rimini con l’orientalista estetologa Grazia Marchianò e del sinologo Gianluca Magi, della poesia spagnola con un’attenzione rivolta al poeta contemporaneo Angel Crespo, araba e persiana nell’XI Giornata Mondiale della Poesia del 1999 organizzata con il contributo del relativo dipartimento della facoltà di Lingue Orientali dell’Università Ca’ Foscari, coordinato dall’orientalista Gianroberto Scarcia e con gli atti dei vari interventi pubblicati nel volume “Poesia nell’Oriente mediterraneo e islamico”, 2003, Campanotto editore di Udine a cura di Stefano Pellò, latina e ladina, ugrofinnica, tedesca grazie agli studi del fine germanista Giacomo Cacciapaglia, austriaca e della Mitteleuropa, albanese e Arbëreshë nei vari centri italiani, in particolare a Guardialfiera e in altri centri molisani con la collaborazione dell’Università di Napoli e del centro studi Francesco Jovine rappresentato successivamente in varie altre occasioni fino alla 34. Giornata, dal generoso sostegno di Vincenzo Di Sabato, la poesia armena con il contributo anche di Antonia Arslan, poeti come il Servo di Maria David Maria Turoldo con il coinvolgimento della sede Unesco, in Piazza San Marco a Venezia e con la partecipazione dell’allora direttore de Il Gazzettino di Venezia Giorgio Lago, a Mario Luzi, quest’ultima giornata tenutasi presso il gabinetto Viesseux di Firenze. Luzi accettò, proprio in quell’occasione, di assumere la carica di presidente onorario della associazione. Ideando e fondando la Giornata Mondiale della Poesia, mio padre scelse come logo uno scudo circolare quadripartito con i colori rosso, marrone, blu e azzurro, rimando ai quattro elementi alchemici della vita, fuoco, terra, acqua e aria, il tutto circondato dal verde delle foglie di ulivo, simbolo di pace dove è riportato il motto latino “Age quod agis”, che significa “fai bene quello che fai”. Lo scudo viene sormontato da un angiolello a protezione dei vari elementi naturali e della stessa poesia.
Il 2 ottobre, nel calendario gregoriano, si celebra, per la chiesa cattolica, la festa degli angeli custodi. Figure angeliche analoghe, sono presenti tra le divinità mitologiche pagane, greche e romane, nonché etrusche soprattutto nei Lase. L’angelo e tutto l’esercito alato di serafini e cherubini, sono presenti nella religione ebraica, nella religione islamica oltreché, appunto, nel cattolicesimo. Figure angeliche simili sono presenti anche nel pantheon induista e in altre religioni. Difficile riconoscere nell’ angelologia, per chi non ci crede, che cosa esso rappresenti realmente. Da sempre ne hanno parlato poeti e artisti, filosofi e letterati, da Rilke a Paul Klee, all’Angelus Novus di Walter Benjamin, a quello “necessario” per Massimo Cacciari. In questa dimensione metafisica e simbolica, sotto le sue ali protettrici, credo, che mio padre abbia inteso porre sotto tutela la poesia in un dialogo e contrapposizione tra sacro e profano, e comunque in un rapporto interreligioso e interculturale tra i vari popoli in una comune ricerca poetica e naturale, senza ricorrere a pregiudizi o contrapposizioni ideologiche, temporali e geografiche, tra culture diverse dei vari popoli del mondo. Poesia quindi come strumento di conoscenza e di scoperta, a volte anche al di fuori di concezioni limitanti che si basano sulla stessa sterile e ormai patetica autoreferenzialità dei vari autori. La poesia, in questo senso, rimane eterna, i poeti, come tutti gli esseri umani e come i fiori primaverili che troppo in fretta appassiscono, vivono e muoiono.
Saverio Simi de Burgis
Critico e storico dell’arte, insegna dal 1985 all’Accademia di Belle. E’ professore di I fascia di Storia dell’Arte Contemporanea e di Storia e Metodologia della Critica d’Arte nella stessa Istituzione. E’ stato docente a contratto dell’Università degli Studi di Ca’ Foscari, dal 2005 al 2010. Ha al suo attivo vari contributi sia di ambito monografico sia di carattere saggistico. Come critico e curatore ha organizzato diverse mostre di arte contemporanea contribuendo alla realizzazione di eventi artistici in Italia e all’estero, in particolar modo in Polonia, Svezia, Spagna, Grecia, Regno Unito, Cina, Cuba, Stati Uniti, Belgio, Austria, Tasmania, Norvegia e Albania. E’ iscritto all’ordine dei giornalisti di Venezia, in qualità di pubblicista, e all’A.I.C.A. di Roma-Parigi. Dal 2002 fino al 2006 ha fatto parte quale consigliere del CdA dell’Accademia di bb.aa di Venezia. Da giugno 2007 fino al 2011 è stato nominato componente del CdA della Fondazione Bevilacqua-La Masa.