Reykjavik, 13 Luglio 2023 Alcuni bellunesi che si trovavano in Islanda per le vacanze estive hanno avuto la fortuna di assistere all’eruzione di fessura nei pressi del vulcano Litli-Hrútur appena formatosi il 10 luglio 2023.
L’eruzione é stata preceduta da uno sciame sismico anche con picchi di magnitudo 5.1 della scala richter che ha interessato il vulcano Litli-Hrútur situato nella penisola di Reykjanes, nel sud-ovest dell’Islanda.
I continui terremoti hanno messo in attenzione le autorità che hanno diramato bollettini di allerta per una possibile imminente attività vulcanica.
Il 10 luglio intorno alle ore 16:40 UTC si è creata una nuova frattura nel terreno dalla quale è cominciata a fuoriuscire la lava.
Lungo la frattura si sono accumulati diversi detriti lavici che hanno formato dei piccoli
vulcanelli nei quali ribolliva la roccia fusa.
Essendo il territorio ricco di muschi e licheni, contestualmente all’eruzione si sono sviluppati
anche degli incendi che si espandono a macchia d’olio e alzano una fitta e acre coltre di
fumo.
Il territorio non è nuovo a questo genere di eventi infatti l’area era giá stata interessata da
eventi simili nel 2021 e 2022.
Le autorità competenti, una volta accertati i rischi del caso, hanno definito un percorso
relativamente sicuro per raggiungere la spettacolare eruzione.
I principali rischi evidenziati dai cartelli di avviso incontrati lungo il percorso sono l’apertura di possibili nuove fratture e gli insidiosi gas tossici sprigionati dalle rocce o dagli incendi.
Matteo Dalle Feste ed Erica Pison, entrambi di Belluno, ci descrivono questa esperienza:
“Non ci aspettavamo di avere l’ opportunità di assistere ad un evento simile proprio un
giorno prima del ritorno a casa.
Abbiamo cercato di raccogliere quante piú informazioni per capire se ci fosse un modo di
assistere a questo spettacolo della natura in sicurezza.
Grazie all’aiuto di alcuni connazionali che avevano già assistito alle precedenti eruzioni
abbiamo individuato il percorso migliore. Giunti sul posto non é stato difficile trovare il
sentiero che ripercorre in parte quello delle precedenti eruzioni del 2021 e 2022.
Prima di intraprendere il percorso abbiamo registrato i nostri numeri di telefono sulla
piattaforma safetravel.is per ricevere eventuali messaggi di allerta dalla protezione civile.
Infatti in base alle condizioni ambientali come ad esempio la direzione del vento e la
presenza di gas tossici le autorità avrebbero potuto diramare l’ordine di evacuazione dell’
area.
Per raggiungere il luogo dell’ evento abbiamo dovuto percorrere a piedi quasi 20 km tra
andata e ritorno. Gli ultimi due chilometri sono stati piú impegnativi perché abbandonato il
sentiero si doveva camminare sopra un’antica colata vulcanica.
Lungo la strada abbiamo incontrato diversi veicoli della protezione civile e alcuni sensori per
il monitoraggio ambientale, probabilmente sismografi, gps di precisione e sensori della
qualità dell’aria.
Quando siamo arrivati al viewpoint designato il fumo non ci permetteva di vedere l’eruzione.
Dopo tanta strada, non si vedeva nulla. Però si sentiva Il rumore della lava che ribolliva. É
un rumore unico, percepisci la forza della natura. Ti senti davvero piccolo di fronte a questi
eventi così imponenti.
La lava veniva lanciata a fiotti fuori dalla spaccatura e andava a depositarsi con fragore sulle pareti del vulcano.
Per avvicinarci un po’ e scattare qualche foto senza troppo fumo che ostacolasse la visuale,
abbiamo dovuto attraversare alcuni detriti neri e ormai freddi della nuova colata. Visivamente i detriti passavano dall’assomigliare a una liquirizia sciolta dalle linee morbide e flaccide per passare poi a punti in cui sembrava il carbone dolce che si trovava da bambini nelle calze della befana. In ogni caso la sensazione era quella di camminare su delle croccanti meringhe bruciate.
Poi con il calare della sera (si fa per dire perché in Islanda a luglio il sole scende poco sotto l’orizzonte per poche ore) abbiamo ripreso il percorso di ritorno perché il mattino seguente
avevamo il volo di ritorno verso Venezia. Ci aspettava ancora una lunga passeggiata e il
peso dell’attrezzatura fotografica sommata al peso dello zaino si faceva ben sentire.
Concludendo possiamo dire che è stata complessivamente un’esperienza molto
emozionante che speriamo di ripetere ancora prossimamente”
L’escursione dei Bellunesi è avvenuta il 12 luglio, il giorno dopo l’ area è stata chiusa per
motivi di sicurezza dalle autorità fino a nuovo ordine.