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“Belluno città delle rondini”, rilanciato anche quest’anno il progetto che vede insieme Comune, Provincia e Parco

Belluno, 7 giugno – Anche nel mondo animale come in quello degli umani bisogna avere fortuna. Se nasci corvo o gazza ti ammazzano, se nasci rondine ti proteggono. Belluno si conferma, infatti, sempre più “Città delle rondini”. È stata rilanciata anche quest’anno la sinergia tra Comune e Provincia per la tutela e la valorizzazione dei nidi di rondine, rondone e balestruccio presenti nel centro storico del capoluogo. Con la nuova collaborazione del Parco nazionale Dolomiti bellunesi, avviata lo scorso anno, e il supporto di Ascom Confcommercio. Tutti i soggetti istituzionali hanno stampato il loro logo sui tappetini antiguano che sono stati installati questa mattina, sotto i nidi abitati, insieme ad alcuni ombrelli messi a disposizione dal Parco. Un’operazione che ha visto la collaborazione attiva della Polizia Provinciale, di alcuni volontari naturalisti e della Riserva alpina di caccia di Belluno, anche per il censimento dei nidi, che mostra un trend positivo, in crescita negli ultimi anni per quanto riguarda le presenze e le nidiate. All’installazione dei tappetini hanno partecipato l’assessore all’ambiente del Comune di Belluno Lorenza De Kunovich e l’ex consigliere provinciale Franco De Bon.

«Fa piacere riscontrare questa tendenza positiva, sia perché la presenza delle rondini allieta cittadini e turisti, sia perché è indice di una buona qualità dell’ambiente in cui viviamo» commenta l’assessore De Kunovich. «Da non sottovalutare poi che questi uccelli contribuiscono anche a contenere la presenza di zanzare che in alcuni casi diventano vettori di malattie importanti, da alcuni anni, anche in montagna. È obiettivo di questa amministrazione agire assieme agli altri soggetti coinvolti nel progetto affinché questo positivo trend venga mantenuto».

«Il progetto “Belluno città delle rondini” è un grande lavoro di squadra fra enti, associazioni e volontari che collaborano per la salvaguardia della biodiversità cittadina. Il capoluogo infatti è uno dei pochi centri rimasti in Italia in cui nidificano stabilmente rondini, rondoni e balestrucci» commenta il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Poter valorizzare questo aspetto ha anche una forte valenza di promozione turistica e certifica la qualità dell’aria e dell’ambiente in cui viviamo».

IL MONITORAGGIO

Nei giorni scorsi è stato effettuato il monitoraggio dei nidi, diventato ormai prassi consolidata all’interno del progetto. I volontari Silvana De Col (moglie di Bepi Tormen, il naturalista che aveva cominciato anni fa la pratica dei censimenti dei nidi) e Mauro Varaschin, insieme alla guardia provinciale Luca Catello hanno raccolto i dati dei siti di nidificazione. In totale hanno rilevato 183 nidi, in aumento rispetto ai 168 censiti nel maggio 2022, di cui 40 utilizzati (contro i 38 di un anno fa). I nidi con riproduzione accertata sono 24, mentre un anno fa erano appena 19. I dati mostrano quindi una popolazione in salute e in crescita.

Nel 2022 è iniziato anche il censimento delle rondini, dei rondoni e dei balestrucci in zona Borgo Piave. Quest’anno sono stati rilevati 33 nidi (erano 23 nel 2022) di cui 12 di rondine, 3 di rondine montana e 18 di balestruccio; 19 risultano utilizzati (contro i 16 di un anno fa).

Il prossimo censimento è in programma entro la metà di luglio e si concentrerà sui rondoni, che tendono a concentrare il periodo della covata più verso l’inizio dell’estate.

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