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domenica, Ottobre 6, 2024
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Lavoro nero. Le Fiamme gialle di Belluno individuano 25 lavoratori irregolari in 13 esercizi commerciali

Da inizio anno ad oggi i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Belluno hanno proseguito e intensificato i controlli di polizia economico-finanziaria volti a riscontrare l’osservanza delle norme in materia di tutela del lavoro.

Gli accertamenti hanno interessato diversi operatori economici nella provincia bellunese e hanno permesso di individuare 25 lavoratori irregolari e/o in nero.
In occasione dell’avvio della stagione primaverile, le Fiamme Gialle bellunesi hanno eseguito mirate attività info – investigative tese a riscontrare possibili irregolarità. In tale contesto sono stati pianificati ed eseguiti accessi presso diverse attività commerciali, dedite soprattutto alla somministrazione di alimenti e bevande, che hanno permesso di individuare 13 esercizi commerciali che operavano in modo irregolare.
Sono stati trovati 17 lavoratori in nero, impiegati senza la preventiva comunicazione di inizio della prestazione lavorativa a cura del datore di lavoro, e 8 irregolari, i quali, seppur in presenza di contratti di lavoro di tipo intermittente “a chiamata”, risultavano non eseguite le previste preliminari comunicazioni per la giornata di impiego.
Contestualmente, sono state riscontrate altre irregolarità in capo ai datori di lavoro, quali la corresponsione della retribuzione al lavoratore con modalità diverse da quelle previste ovvero la mancata istituzione e tenuta del libro unico del lavoro, nonché, presso due esercizi commerciali, violazioni in materia di tutela della salute e sicurezza del lavoro per la mancata elaborazione del documento di valutazione dei rischi e la mancata formazione e
addestramento connesse all’impiego in nero di 10 “scaffalisti”, risultati in forza a due società di Napoli ed una di Roma.
I controlli hanno consentito di segnalare al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro le
violazioni sopra riepilogate, permettendo di far adottare, in 5 casi, il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, in ragione dell’impiego di personale non registrato in misura pari o superiore al 10% del totale dei lavoratori presenti sui luoghi ispezionati.

 

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