Non abbiamo bisogno di un dirigente “dimezzato”, ma di un Piano Marshall per
la sanità bellunese.
Così in una nota stampa il commento di SiAmo Belluno, il gruppo di discussione politica fondato da Biagio Giannone sul commissariamento della Ulss Dolomiti.
Non possiamo tacere davanti a questa nuova puntata della fiction della Sanità
Bellunese, che vede come attore protagonista il logoramento e lo
smantellamento silenzioso della sanità provinciale, e umilmente, ma con forza,
ci uniamo ad altri accorati appelli che in questi giorni hanno preso posizione su
questa scelta politica che va a ledere la dignità del “cittadino della montagna
veneta”, che non deve avere un diverso trattamento da quello della pianura.
Ad una settimana dalla notizia del commissariamento di fatto della sanità
bellunese, pur credendo convintamente alla grandissima professionalità del
nuovo direttore generale, siamo convinti che per due aziende sanitarie
importanti come quelle di Belluno e dell’Azienda Ospedale Università di Padova
ci debbano essere due Direttori Generali a tempo pieno e non part-time, tra
l’altro con sedi distanti tra di loro e con esigenze e peculiarità differenti.
Abbiamo la necessità, come “cittadini di montagna”, di una gestione montana
della sanità che non può essere certamente part-time.
Inoltre, leggendo nell’intervista su un quotidiano locale dell’appello del nuovo
Direttore Generale: “basta a campanilismi tra ospedali, dobbiamo valorizzare
le eccellenze”, viene spontanea e naturale una considerazione: potremmo
anche essere d’accordo per l’abbattimento dei campanili, ma dobbiamo però
ripopolare le “chiese” di sacerdoti e perpetue, cioè sopperire a quella mancanza
cronaca di medici ospedalieri, medici di famiglia, medici pediatri e personale
infermieristico che il bellunese soffre da moltissimi anni e che non può essere,
come dichiarato, ripristinata nel giro di qualche anno. Qui è necessario un vero e
proprio “piano Marshall sanitario” per la nostra provincia.