Venerdì 5 maggio alle ore 18:30 alla Libreria degli Eddini in via Nezzaterra 15 a Belluno, si terrà la presentazione del libro “La versione di Eva” di Iaia Caputo. Conduce la serata Chiara Alpago Novello.
Prima che Eva Duarte Peron diventasse un’ossessione, l’Argentina è stato un Paese che ho sentito visceralmente come una patria sconosciuta, il che è un ossimoro, e tuttavia possibile per due buone ragioni. La prima è che è popolata per il cinquanta per cento da discendenti italiani, dunque è possibile che tra i miei avi ci fosse qualcuno che ha attraversato l’oceano per approdare a Buenos Aires; la seconda riguarda la generazione a cui appartengo, per la quale il colpo di stato del ’76 e la sanguinosa repressione dei militari che portano sulla coscienza trentamila desaparecidos, è stato una ferita, uno di quegli eventi della Storia che contribuiscono alla perdita dell’innocenza.
Quando poi ci sono stata, in Argentina, nei primi anni Novanta, ho incontrato Evita: era ovunque, era viva, e celebrata, omaggiata, amata come la bandiera e Maradona. Non un’icona del Novecento, ma una presenza pervasiva e vitale, quasi un fondamento della stessa identità argentina. Da allora è stata inquilina abusiva della mia testa, impossibile sfrattarla. Oggetto di studio e documentazione, finita in pagine e pagine scritte e buttate, riscritte e accantonate perché questa donna poliedrica e contraddittoria, dalla molteplicità impossibile, mito tuttora controverso e immortale, era impossibile da raccontare. Eva Duarte poteva essere restituita solo da una polifonia di voci, da una babele di testimonianze: soltanto una moltitudine poteva restituire l’enigma, mettere insieme le mille donne che è stata, riconsegnarci l’iperbole. O, almeno, provarci.
Iaia Caputo