Riceviamo e pubblichiamo da Colophon di Fiorin – Belluno
“Dal ’39 in poi fu una frana: i soldati italiani aggredirono l’una dopo l’altra altre sei Patrie che non avevano certo attentato alla loro ( Albania, Francia, Grecia, Egitto, Jugoslavia, Russia).
Era la guerra che aveva per l’Italia due fronti. L’uno contro il sistema democratico. L’altro contro il sistema socialista.
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Non vi affannate a rispondere accusando l’uno e l’altro sistema dei loro vistosi difetti ed errori. Sappiamo che sono cose umane. Dite piuttosto cosa c’era al di qua del fronte. Senza dubbio il peggior sistema politico che oppressori senza scrupoli abbiano mai potuto escogitare. Negazione d’ogni valore morale. Di ogni libertà se non per i ricchi ed i malvagi. Negazione d’ogni giustizia e d’ogni religione. Propaganda dell’odio e sterminio d’innocenti. Fra gli altri lo sterminio degli ebrei ….
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Ma in questi cento anni di storia italiana c’è stata anche una guerra “giusta” (se guerra giusta esiste). L’unica che non fosse offesa alle altrui Patrie, ma difesa della nostra: la guerra partigiana. Da un lato c’erano i civili, dall’altro dei militari. Da un lato soldati che avevano obbedito, dall’altro soldati che avevano obiettato.
Quali dei due contendenti erano, secondo voi, i “ribelli”, quali i “regolari”? *
* da L’obbedienza non è più una virtù, 1965 lettera di don Lorenzo Milani ai cappellani militari della Toscana che avevano accusato di viltà gli obiettori di coscienza.