La Guardia Civica in “Diocesi” di Feltre, nacque nel 1513 per volontà della “Dominante” Serenissima Repubblica di Venezia chiamandosi però “Guardia Villica” ed era formata dalle cernite o craine dell’esercito regolare e contava in totale 200 componenti. Il compito della stessa era quello di controllo del territorio e la salvaguardia dei beni privati e pubblici; era composta da persone incensurate, maestri d’arte e di fede cattolica. All’epoca giravano parecchie persone “bandite” dalla Repubblica di Venezia che vivevano di espedienti, rubando per le case, o peggio delinquenti con sulla testa “la taglia”, che in caso di cattura vedeva consegnare la testa dello stesso. I componenti la Guardia Villica durante il servizio erano armati di fucile e sciabola, ogni comune contava 6 uomini, vigilando, conoscevano bene il territorio e svolgevano anche il compito di “dazieri” e quando si presentavano colonne militari in transito avevano l’obbligo di requisire agli abitanti tutti quei beni di prima necessità tipo fieno, cibo e lenzuola bianche. Nel 1778 su accordo tra la Serenissima di Venezia e la Casa d’Asburgo, per motivi legati alla loro devozione ai Santissimi S. Vittore e S. Corona di Anzù la Diocesi di Feltre passò sotto la Casa d’Asburgo e li ribattezzò “Burger Garde” come truppe territoriali a stregua del vicino Contado del Tirolo; dipendevano dal vescovo di Feltre e il capitano era sempre un frate con spada. L’ultimo fu Fra Antonio Zanghellini parente di Giuseppina Negrelli e prozio del’ ingegnere che ideò e realizzò il canale di Suez. La Burger Garde partecipò a varie battaglie contro i francesi invasori e aiutò la Serenissima nella difesa di Verona nel aprile del 1797 dette “Pasque Veronesi”. Purtroppo però quando Napoleone arrivò a Feltre scacciò il vescovo e trasformò il duomo in stalla per i cavalli, e cancellò le scritte della città sui monumenti, danni tuttora visibili. La Burger Garde rimase al servizio fino al 1866 quando il Veneto passò sotto il Regno Italico; successivamente i Savoia poi istituirono in tutto il regno i Carabinieri Reali. Nel 1946 su richiesta del Trentino Alto Adige venne fatto un referendum sempre per motivi che legavano la Diocesi di Feltre ad esso, ma la gente diocesana non accettò il passaggio rimanendo con il Veneto.
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In seguito alla proclamazione a beato dell’ultimo Imperatore d’Austria Carlo I d’Asburgo, avvenuta il 3 ottobre 2004 annunciata da Giovanni Paolo II per le sacre ed eroiche virtù che Carlo dimostrò decidendo il 24/11/1917 di sospendere l’offensiva contro le truppe italiane con la conseguente sopravvivenza di milioni di combattenti e civili, egli di fatto stabilì la fine delle ostilità. Il feltrino fu per gli Asburgo un territorio molto importante nonostante il conflitto, i segni di tale considerazione sono evidenti e si ricorda: Il viaggio di nozze di Carlo d’Asburgo con l’Imperatrice Zita di Borbone/Parma a Feltre nel 1911, la piazza a Feltre intitolata al Beato Carlo (Karl Platz), la passeggiata sul listòn intitolata “ Zita Promenade”, a Cesiomaggiore la lapide in ricordo a Giuliana Dal Pont Budel, balia di quattro degli otto figli di Zita e Carlo, una lapide commemorativa presso l’ingresso della Birreria Pedavena con la rifondazione della Burger Garde grazie all’impegno ed entusiasmo dei feltrini Mario Gris, Toni Pian e di altri componenti con il Centro Studi Beato Carlo I.
La Burger Garde di Feltre dal 2004, ha partecipato a diverse rievocazioni storiche, a Pedavena con le Feste Asburgiche, a Verona con le Pasque Veronesi di aprile e a varie rievocazioni nel Trentino sempre in ricordo del legame che Feltre ebbe con la casa d’Asburgo.
Pietro Bonenti