“L’accoglienza non si improvvisa e non può essere tutta sulle spalle dei sindaci. La nostra disponibilità l’abbiamo dimostrata con l’attivazione del Sai (unico Comune ad averlo attivato in provincia) e con l’accoglienza degli ucraini, ma i Comuni devono essere messi nella situazione di poter lavorare all’interno di protocolli definiti e realisticamente attuabili. Dietro questi numeri ci sono persone, vite e bisogni”. Sono le parole del sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, in merito agli arrivi dei migranti annunciati in questi giorni in provincia. La questione, dibattuta in queste settimane, vede i Comuni in difficoltà rispetto alla necessità di dare assistenza ai migranti in mancanza di accordi sostenibili.
“Non è possibile affidare tutto sulle spalle del terzo settore che, in questo momento, non ha le forze per sostenere un impegno simile – spiega il primo cittadino -, le cooperative e le associazioni non hanno la possibilità di gestire l’accoglienza con tutti i servizi richiesti e il Comune, da parte sua, non ha al momento spazi disponibili adatti ad ospitare con dignità gruppi di persone. Accoglienza non significa solo fornire un tetto e dei pasti, ma mettere in piedi un sistema sinergico in grado di dare risposte più complesse e strutturate, finalizzate a reperire spazi e metterli a disposizione con servizi rivolti all’integrazione e questo va costruito con la collaborazione di diversi soggetti. Lancio quindi l’appello ai privati proprietari di immobili affinché possano metterli a disposizione dell’accoglienza all’interno di progetti Cas gestiti dalla Prefettura. Per noi le possibili soluzioni sono due, entrambe passano per la necessità di fare rete tra Prefettura, Comuni e privati con tavoli di confronto”. Entrambe saranno proposte ai tavoli di confronto per cercare vie percorribili da tutte le amministrazioni del territorio.
La gestione potrebbe infatti passare per una convenzione semplificata tra i Comuni e la Prefettura o attraverso l’affidamento alle cooperative nell’ambito dei Cas – Centri accoglienza straordinaria di spazi messi a disposizione da privati e non solo.
“In ogni caso serve una visione realistica della situazione – conclude il sindaco -. Abbiamo fatto la nostra parte con i civili ucraini, li abbiamo accolti e ora siamo felici non solo della soluzione trovata ma anche che una parte di loro abbia deciso di fermarsi sul territorio, stiamo anche dando sistemazione e sostenendo i costi di alcuni migranti africani, ma l’ondata migratoria che ci interesserà da qui a breve sarà di tutt’altra entità e va gestita fin da subito con regole e accordi precisi, altrimenti il sistema collasserà”.