Belluno, 31 marzo 2023 – La Lista civica “Noi con Oscar”, composta dai consiglieri Sandra Mella (Capogruppo) e Daniele Trabucco, esprime il proprio no a possibili iscrizioni nei registri dello stato civile di bambini nati all’estero a seguito di maternità “surrogata”.
Tale disumana pratica consiste nel far nascere i bambini, considerati alla pari di “prodotti”, con la seguente modalità: uno dei soggetti della coppia omosessuale fornisce i propri gameti che saranno fecondati in vitro con i necessari gameti complementari venduti da un uomo o una donna (spermatozoi maschili o ovociti femminili) per il successivo trasferimento dell’embrione nell’utero di un’altra donna, disposta a vendere il “servizio” della gravidanza dietro lauto compenso.
E’ evidente che questa modalità di nascita, riservata esclusivamente a coppie benestanti, offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane, a cominciare da quella madre-figlio.
Mella e Trabucco richiamano la pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione dello scorso 30 dicembre 2022 con la quale, annullando la decisione della Corte d’Appello di Venezia del 2018, si afferma che soltanto il padre biologico può essere registrato all’anagrafe. Esiste, proseguono i due consiglieri, un diritto all’identità biologica che la pratica della c.d. “maternità surrogata”, vietata in Italia dalla legge ordinaria dello Stato n.40/2004 ma non all’estero, intende cancellare.
Non convince, inoltre, neppure la soluzione dell’adozione di cui alla sentenza della Corte Costituzionale n.33/2021 cui rimanda la Cassazione in attesa dell’intervento del Legislatore statale.
Anche in questo caso, infatti, si rileva la volontà, propria della modernità giuridica, di imboccare la strada senza uscita della dottrina del personalismo contemporaneo, secondo la quale la libertà sta assolutamente nell’autodeterminazione della volontà della persona e quindi nell’insaziabile soddisfacimento di desideri assurti a diritti.
Il personalismo, coniugandosi al positivismo che fa coincidere la legge con quella emanata dal Potere, porta ad una contraddizione per cui gli ordinamenti statali tendono ad oscillare “tra Scilla e Cariddi”, vale a dire tra il riconoscimento della legittimità di qualsiasi opzione individuale e l’imposizione di trattamenti (anche non voluti, talvolta persino esplicitamente rifiutati) che palesemente lo contraddicono (si pensi agli obblighi vaccinali).
Non regge l’obiezione che i limiti sono posti a favore del bene di tutti: il bene comune, che non equivale alla mera sommatoria delle volontà individuali, non dipende infatti dalle fluttuanti e mutevoli aggregazioni di opinioni, ma risiede nel bene dell’essere umano in quanto tale, nel bene che orienta chi detiene il Potere a realizzare l’essenza della persona umana e i suoi fini inscritti nell’essere stesso.
Un’essenza data e non creata dal diritto e nemmeno dall’attuale società “liquida”, priva di Valori e annichilita nel consumismo.