Si terrà sabato 25 marzo, con inizio alle ore 16.00, l’assemblea annuale del Movimento BARD – Belluno Autonoma Regione Dolomiti; teatro dell’incontro sarà la Sala Veranda della Birreria a Pedavena.
La prima fase sarà dedicata al rinnovo delle cariche e della presidenza, l’approvazione del bilancio e altre pratiche formali, ed è aperta ai soli iscritti al movimento.
Alle 17.30, invece, via all’incontro pubblico sul tema “Transizione e autonomia energetica. Quale futuro?”: un modo per affrontare da tanti punti di vista le prospettive su questi temi per la provincia di Belluno, in particolare per la sua autonomia e per la gestione delle risorse ambientali nella fase di transizione energetica verso una società sostenibile.
Di spessore gli interventi e i relatori: si inizia con Francesco De Bettin, presidente di DBA Group e di ACN – Associazione Comelico Nuovo sul tema “Idrogeno e crediti di carbonio”; a seguire, il sociologo Diego Cason con “Comunità energetiche alpine”; l’avvocata Elisa Tommasella – introdotta dal Presidente del Regola Monte Salatis di Chies d’Alpago, Carlos Zanon – affronterà la questione di “Proprietà delle opere e dei corpi idrici”. Un occhio appena oltre i confini regionali con il focus su “Gestione energetica della Valle del Primiero” grazie a Simone Canteri, Direttore di ACSM Primiero, e poi spazio alla politica, da quella regionale e nazionale con Simonetta Rubinato e “Autonomia differenziata per i territori di montagna” a quella europea con “La politica Europea per la transizione energetica” illustrata dall’europarlamentare Herbert Dorfmann.
«Quello di sabato è un appuntamento importante per tutti i bellunesi. – commenta il presidente BARD Andrea Bona – Quello dell’energia, sia vista come transizione sostenibile che come gestione dell’autonomia, è una partita fondamentale per la nostra provincia: dai crediti di carbonio che verrebbero resi disponibili grazie alle nostre foreste all’immenso patrimonio idrico che consente un’altissima produzione di energia idroelettrica, i temi legati all’energia sostenibile sono indissolubilmente legati alle aree montane. Dobbiamo quindi capire quali sono le potenzialità del nostro territorio e come poterle gestire noi, senza aspettare di diventare ancora “terra di conquista”».