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Droga. Successo di pubblico alla presentazione del libro “Eroina” di Vanessa Roghi

Vanessa Roghi e Giulia Ribaudo

Belluno, 17 marzo 2023 – “Negli Stati Uniti ci sono circa 100mila morti l’anno attribuiti a farmaci regolarmente prescritti per curare la tossicodipendenza. Il sistema proibizionista ha causato dei nervi scoperti con i quali ancora oggi dobbiamo fare i conti”.

Lo ha detto Vanessa Roghi, autrice del libro “Eroina” presentato questa sera alla Libreria degli Eddini in via Mezzaterra a Belluno rispondendo alle domande della conduttrice della serata, Giulia Ribaudo, presidente dell’Associazione Closer.

“Vi sono tre modi di porsi dinanzi al problema della tossicodipendenza”, ha sostenuto l’autrice, dinanzi al pubblico bellunese che per oltre un’ora ha seguito con attenzione la presentazione del libro. C’è chi non vuole vedere il problema, c’è chi lo vede e vuole che sia punito dalla legge. Ma esiste una terza via. “Come vogliamo porci? Facendo finta di non vedere? Continuando a intasare le carceri”?

Secondo Vanessa Roghi si tratta di ridurre il danno. E lo si può fare garantendo a tutti il diritto alla salute in egual misura.

L’autrice ha ripercorso la storia, ricordando anche fatti di cronaca, e il mutare delle normative, di come la droga sia penetrata nella nostra società.

“Nel 1923 diventa illegale l’eroina. in 100 anni di proibizionismo la droga è diventata la merce che ha ottenuto il maggior successo nel mondo”!

In Italia si comincia a parlare di droga negli anni ’50 e ’60. Allora c’erano i morfinomani, perlopiù appartenenti alle classi sociali più elevate e numericamente irrilevanti. Poi arrivano i barbiturici, con i suicidi ad essi legati che hanno per vittime soprattutto le donne. Alla fine degli anni ’60 arrivano gli hippy, i figli dei fiori, la controcultura, la rivoluzione sessuale, la cannabis, gli allucinogeni. Nel 1970 vanno in onda degli speciali di Sergio Zavoli che trattano il tema della droga in modo abbastanza confuso, senza distinguere bene le sostanze. Fino al 1975 se un drogato si rivolgeva al proprio medico, quest’ultimo aveva l’obbligo di denunciarlo. E allora due erano i casi, o il paziente finiva in galera oppure negli ospedali psichiatrici, o manicomi. Il 1975 è anche l’anno in cui viene introdotto per legge il metadone, sostitutivo dell’eroina nella cura alle tossicodipendenze. Nel 1978 Basaglia, psichiatra e neurologo, con la legge che porterà il suo nome, farà chiudere i manicomi. Nello stesso anno aprono le strutture private come San Patrignano. Fuori i matti, dentro i drogati. La richiesta di trovare luoghi idonei per aiutare le famiglie diventa un business e fioriscono le comunità di cura. Sarà il primo esperimento di esternalizzazione dei servizi. “Sarebbe andata meglio se quei soldi fossero stati investiti nella sanità pubblica”? Si chiede l’autrice. “Non lo sappiamo. Perché non esiste una ricetta valida per tutti i casi. Oggi si parla di ‘servizi sartoriali’ ossia servizi, di metodi di recupero cuciti sulla persona”.

“Nel 1990 una legge istituiva l’obbligo di una commissione che ogni anno avrebbe dovuto occuparsi della questione droga. Ebbene, per anni questa commissione non venne convocata, perché evidentemente il problema non era sentito.  Oggi – conclude l’autrice – siamo tornati a non parlare dell’argomento”.

Vanessa Roghi è una storica. Da tanti anni realizza documentari di storia per Rai Tre, ed è autrice di programmi culturali. Da studiosa ha approfondito la storia della scuola alla quale ha dedicato alcune monografie e un libro scritto per ragazzi, Voi siete il fuoco edito da Einaudi ragazzi. Parallelamente ha approfondito la storia della diffusione dell’eroina in Italia. Per questo è stata Fellow dell’Italian Academy della Columbia University nel 2021. Insegna Storia dei media e dell’educazione alla LUMSA.

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