“Sabato 18 marzo 2023 si terrà la Giornata della Lega Nazionale. L’appuntamento è per le ore 18.00 al Circolo culturale La Terra dei Padri in via dei Molini n. 10 a Belluno (Borgo Piave, davanti alla chiesa di San Nicolò). Soci e cittadinanza sono invitati.
Durante la serata il professor Francesco Dematte’ intratterrà i presenti sulla storia e la fortuna della Lega Nazionale dal 1891 a oggi. Verranno proiettate immagine d’epoca testimonianti la fortuna del sodalizio patriottico triestino non solo nell’ambito della battaglia delle idee, ma anche nell’ ambito più propriamente culturale e artistico: in effetti nelle cartoline, nei calendari, nei francobolli, nei manifesti e nelle molteplici strenne che venivano prodotti per far conoscere la Lega Nazionale e raccogliere fondi per la sua attività culturale ed educativa, l’allegoria accattivante, la sinuosa flessuosità del liberty, il richiamo alla gloria eterna di Roma, la scuola monacense, il dettame secessionista, il severo sguardo di Dante – il gran Maestro … – tutto ciò messo insieme e spesso mescolato in modo sapiente, dà la sensazione di come veniva rappresentata artisticamente e graficamente la Lega Nazionale nella sua volontà di farsi conoscere e apprezzare nelle terre irredente, soprattutto tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Molti degli artisti di vaglia dell’area della Venezia Giulia e altrettanto abili artefici della regione tridentina vennero coinvolti nell’opera e nei principii della Lega. In taluni casi il sodalizio fu, forse, anche una palestra per giovani pittori alle prime interessanti espressioni. Vero è che Glauco Cambon, Argio Orell, Ugo Flumiani, Pier Antonio Sencig, Guiido Marussig, Vito Timmel, Edoardo Del Neri in area giuliana, Fortunato Depero, Luigi Bonazza, Giovanni Delaiti, Umberto Moggioli in area trentina, per citare solo i più noti, disegnarono cartoline, calendari, inviti, programmi per la Lega Nazionale. Certo, pare innegabile che lo fecero perché erano patrioti, perché erano italiani e pertanto ritenevano giusto aiutare un sodalizio, la Lega, che agiva in difesa delle terre italiane irredente sottoposte al governo austriaco.
Il sentimento di italianità era diffuso e fra gli artisti diffusissimo: per questo basti pensare agli scrittori, musicisti, pittori che vennero internati dall’Austria al momento dell’entrata in guerra dell’Italia durante il primo conflitto mondiale. Se cerchiamo di esaminare la tipologia delle composizioni artistiche pro Lega Nazionale, i motivi ricorrenti, la simbologia adoperata, ci accorgiamo che la molla ispiratrice della quasi totalità della produzione artistica che verrà presa in esame durante l’incontro di sabato prossimo è il senso di appartenenza alla cultura e alla civiltà italiane che, in un popolo sottomesso a un governo straniero, è, naturalmente, molto forte, Non a caso la figura che viene maggiormente evocata è quella di Dante Alighieri, il “gran maestro dell’italica favella”. Dunque Dante, il serto d’alloro, l’Italia vista come una donna, gli stemmi delle città e delle allegorie, molto spesso femminili, che la personificano, il guerriero (quasi sempre) romano , la lupa capitolina o il leone marciano , la fiaccola o il braciere ardente, la fonte, sono questi i motivi maggiormente ricorrenti. Chiaramente il richiamo continuo a Dante e l’utilizzo di grandi italiani come Giuseppe Verdi, Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli è l’omaggio e l’invocazione forte alla Madre Patria che trova la sua personificazione nella matrona romana pronta ad accogliere le sue figlie-sorelle, rappresentazione delle città irredente: Trieste o Gorizia, Trento o Pisino si cingono alla madre.”