«Ci lascia un dirigente preparato, scrupoloso. Un uomo che ha saputo governare Veneto Strade in anni difficili, ponendosi sempre come obiettivo la salvaguardia di una società che è patrimonio di tutti i cittadini utenti della viabilità».
Così il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin in una nota di cordoglio per la scomparsa di Silvano Vernizzi, amministratore delegato e direttore di Veneto Strade spa.
«Negli anni, non sono mancate le discussioni tra Veneto Strade e la Provincia di Belluno, causate dalle sempre risicate risorse per la manutenzione delle strade, dopo il taglio dei trasferimenti statali in materia. Ma con Vernizzi, al di là di tutto, si poteva sempre dialogare – talvolta in maniera dura – grazie alla sua schiettezza e soprattutto alla visione che sapeva dare alle questioni anche più intricate. Veneto Strade era per lui come un figlio, una creatura che aveva saputo traghettare dall’entusiasmo della stagione delle grandi opere alla maturità arrivata con i cantieri di ricostruzione post-Vaia, fino a oggi. Ci mancherà la sua capacità, talvolta ruvida ma sempre efficace, di comporre le questioni con l’obiettivo di salvaguardare la società e quindi l’attività di manutenzione e cura delle strade. A nome dell’intero consiglio provinciale, rivolgo un pensiero di affetto ai suoi famigliari e ai suoi amici».
“Se ne va Silvano Vernizzi, che chiamavo ‘mister viabilità’: l’uomo delle strade, il
professionista che con passione era su ogni cantiere. Se ne va lasciando in Veneto un
grandissimo vuoto”.
Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, esprime il suo
cordoglio per la scomparsa dell’ingegnere Silvano Vernizzi, a lungo alla guida di
Veneto Strade.
“Con Vernizzi ho condiviso gran parte del mio percorso amministrativo. L’ho conosciuto dapprima quando ero amministratore della Provincia di Treviso e poi, operativamente, da vicino, da quando sono stato vicepresidente della Regione. L’ho rincontrato, infine, nel 2010 e da lì il nostro percorso è continuato; non si è mai fermato. Nonostante gli acciacchi che lo tormentavano dal punto di vista della salute ha sempre voluto dar corso alla sua volontà e disponibilità di continuare a lavorare. Penso davvero che il lavoro, portato avanti con grande competenza e passione, lui fosse tutto. Se ne va un grande riferimento per il nostro territorio: un professionista che trasudava di una passione unica nel lavoro e che ci mancherà molto.
Le mie più sentite condoglianze alla famiglia, agli amici, ai colleghi”.
“Le infrastrutture del Veneto portano tutte, direttamente o indirettamente, il segno del
suo lavoro. – ha aggiunto Zaia – Per tutti noi se ne va un caposaldo: prima come
direttore delle infrastrutture a livello regionale e poi come amministratore delegato e
direttore generale di Veneto Strade. E’ l’uomo, il manager, che si è occupato della
messa in sicurezza del Veneto: è stato mio soggetto attuatore per Vaia e quindi per la
viabilità della montagna. È stato fautore e innovatore non solo per la viabilità ordinaria
ma anche di grandi progetti come il Passante di Mestre e la Pedemontana che, nella
prima fase, lo ha visto Commissario”.
“Porto con me il ricordo di una persona perbene, – ha concluso il Presidente Zaia – di
un lavoratore instancabile, di un professionista che sapeva cosa significasse fare squadra con la S maiuscola, per raggiungere l’obiettivo. Vernizzi viaggiava come un
treno carico di una visione lungimirante, tipica di un Veneto connesso col mondo e
quindi portatore di un disegno personale rispetto al progetto della viabilità
assolutamente di altissimo livello. Buon viaggio!”
“A Vernizzi dobbiamo molto, prima di tutto la gratitudine per quanto ha fatto per il nostro territorio”. Sono le parole di cordoglio del segretario provinciale della Lega, Andrea De Bernardin, per la scomparsa dell’amministratore delegato e direttore di Veneto Strade spa Silvano Vernizzi, mancato all’età di 69 anni. “Con Vernizzi ho avuto rapporti direi costanti e continuativi negli anni, per il mio ruolo di sindaco – prosegue De Bernardin -, avevamo imparato a conoscerci, ne apprezzavo la concretezza, il saper ascoltare e riuscire, nonostante le tante sollecitazioni, ad essere vicino ai territori, anche e soprattutto a quelli marginali. A nome di tutta la Lega provinciale, sentite condoglianze alla famiglia”. “Ha saputo accogliere le tante richieste arrivate dal nostro territorio prima, durante e dopo Vaia – aggiunge la consigliera regionale, Silvia Cestaro -, è stato presente in un territorio devastato, che aveva bisogno della sua attenzione e del sua concretezza. Non si è mai tirato indietro quando si trattava di dare risposte e di questo, io credo, dovremmo tutti esserne grati”.
“Con Silvano Vernizzi scompaiono trent’anni di storia e memoria di opere pubbliche del Veneto. È stato più di un ingegnere e di un valente progettista. È stato uno degli uomini che ha contribuito a ridisegnare la rete dei trasporti e della logistica nel Nord-Est al servizio delle imprese e dei cittadini”.
Con queste parole il Vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti, partecipa al cordoglio per la scomparsa di Silvano Vernizzi, AD di Veneto Strade.
“L’ing. Vernizzi ha partecipato da protagonista alle grandi e lungimiranti scelte infrastrutturali che la Regione ha effettuato nei decenni. Dalla costruzione e completamento del Passante, alla creazione della concessionaria Cav e di Veneto Strade, alla progettazione della Pedemontana, alle grandi e piccole, ma tutte essenziali, opere viarie realizzate nel nostro territorio, curandone con tempestività e sapienza anche la manutenzione, evitando i problemi di vetustà che stanno affliggendo il Paese. Vorrei esprimere il mio sentito cordoglio, ma rivolgergli anche un sentito ringraziamento per l’eredità che ci ha lasciato.
“Voglio ricordarlo – conclude là Vicepresidente De Berti – anche per la sua tempra e per il grande attaccamento alla vita e al lavoro. Fino all’ultimo giorno ha risposto alle email dal letto dell’ospedale. Con Vernizzi non è mai mancato il confronto, a tratti anche acceso, ma sempre schietto e costruttivo. Buon viaggio, Silvano.”