Giovedì 2 marzo al Teatro Comunale di Belluno si terranno due spettacoli sulla guerra. Il primo alle ore 10:00 “Stupidorisiko” per le scuole e la cittadinanza. E il secondo spettacolo alle ore 20:45 “C’era una volta la guerra” per la cittadinanza.
Dopo l’incontro con la giornalista Anna Zafesova continuano le iniziative delle Scuole in Rete per riflettere sulla difficile via della pace in contiguità con la ricorrenza dell’aggressione delle truppe di Putin all’Ucraina. Giovedì due marzo alle 20:45 al Teatro Comunale di Belluno, infatti, grazie alla collaborazione con l’Associazione Vittime Civili di Guerra sponsor della giornata è previsto lo spettacolo teatrale prodotto da EMERGENCY ONG ONLUS C’era una volta la guerra, interpretato da Mario Spallino, per la regia e drammaturgia di Patrizia Pasqui.
In un atto unico di 75 minuti si susseguono fatti, personaggi, riflessioni, dialoghi e canzoni che cercano di ripercorrere la storia di questi ultimi decenni e mostrare che la guerra non è inevitabile.
L’orologio dell’Apocalisse, il Doomsday Clock, è stato creato dagli scienziati del Bulletin of Atomic Scientists nel 1947 per mostrare metaforicamente una ipotetica fine del mondo. Periodicamente aggiornato, oggi le sue lancette segnano 90 secondi alla mezzanotte.
Di fronte a tutto questo, C’era una volta la guerra è un titolo che potrebbe sembrare un’utopia. “Utopia” letteralmente è il non-luogo ma “una carta del mondo che non includa Utopia non è degna neppure di uno sguardo, perché lascia fuori il solo paese al quale l’umanità è sempre in procinto di approdare. E quando l’umanità vi approda, guarda avanti e, vedendo un paese migliore, alza le vele”. Così scriveva Oscar Wilde.
Utopia non è una parola adatta soltanto ai sognatori, ai poeti o ai pazzi. Non significa fuga dalla realtà, ma capacità di immaginare qualcosa che non c’è ancora e dargli la possibilità di accadere. Ce lo dimostrano persone – conosciute e meno conosciute – che negli anni si sono opposte e hanno saputo inceppare il “meccanismo” della guerra, come ad esempio il comandante sovietico Vasilij Archipov che, nel 1962, si oppose al lancio del siluro nucleare nonostante il suo sottomarino fosse attaccato dagli statunitensi, scongiurando così una guerra nucleare; ce lo dimostrano politici che hanno saputo rispondere alla violenza senza violenza.
Attraverso la voce di Mario Spallino e grazie anche al contributo di musiche e canzoni originali, le loro storie prendono vita sulla scena per ricordarci che uomini e donne normali possono, con le loro scelte, compiere azioni straordinarie. C’era una volta la guerra è un contributo a un’educazione che includa nel suo percorso l’utopia.
La partecipazione è gratuita, ma è bene prenotarsi su bit.ly/ceraguerra o sul sito scuoleinretebelluno.it
Ma nella mattinata dello stesso giorno e nello stesso palcoscenico è prevista anche una diversa pièce teatrale, per studenti, ma aperta a tutta la cittadinanza. Alle ore 10:00, infatti, all’interno della cerimonia di premiazione dei vincitori del bando “1943 – 2023: I bombardamenti sui civili ieri e oggi”, indetto dall’ANVCG in sinergia con le Scuole in Rete, verrà rappresentato lo spettacolo “Stupidorisiko. Una geografia di guerra”, un racconto dal sorriso amaro sull’assurdità dei conflitti: una critica ragionata e ironica della guerra e delle sue conseguenze. L’attore Francesco Grossi con la regia di Patrizia Pasqui, racconta la storia dell’umanità, e l’inutilità e le assurdità dei conflitti, con episodi storicamente documentati e rappresentativi della guerra, con una narrazione cronologica e incalzante dal passato lontano ai giorni nostri.