C’è un nuovo intervento dell’immobiliarista romano Matteo Corsini che oggi ha inviato una comunicazione a tutte le autorità sul caso del Grand Hotel Miramonti Majestic di Cortina d’Ampezzo.
Questi i destinatari della mail: al presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, al sindaco di Cortina d’Ampezzo Gianluca Lorenzi, per conoscenza all’onorevole Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, al comandante del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco Guido Parisi, al direttore dell’Ufficio del Genio Civile di Belluno Sandro Menech, al prefetto di Belluno Mariano Savastano, al procuratore della Repubblica di Belluno Luca Paolo.
Insomma, Corsini non ha lasciato fuori nessuno dalla questione, diventata rovente in questi giorni, perché riguarda l’osservanza delle norme di sicurezza dell’hotel per le quali egli chiede la verifica alle autorità.
C’è innanzitutto – secondo l’immobiliarista – un’ordinanza di permanenza nello stato di non esercizio delle attività dei vigili del fuoco di Belluno a carico dell’Hotel Miramonti. il 26 settembre del 2022, infatti, la società Geturhotels proprietaria della struttura, riceveva verbale di “obbligo di permanenza nello stato di non esercizio delle attività ” da parte del Comando dei Vigili del Fuoco di Belluno. Ciò nonostante “le attività turistiche sono state riavviate il 17 dicembre 2022 – sottolinea Corsini – tant’è che lo stesso presidente della Regione del Veneto Luca Zaia presentava il suo libro il giorno 3 gennaio del 2023 nelle sale meeting dell’albergo. Locali come la Sala Cristallo ad alto affollamento, luoghi cosiddetti ‘marci di tipo 2’, quindi ad altissimo rischio incendio, arredate da poltrone e divani rivestiti con tessuti non ignifughi, infiammabili in caso di incendio un vero e proprio propellente”.
Non basta. Vi sarebbero inoltre – secondo Corsini – infissi marci, porte in legno non a norma, impianto elettrico non a norma, prese elettriche non a norma, fili elettrici scoperti, prese elettriche penzolanti nella sala asilo nido, tendine infiammabili nel bar, degrado del sistemi di rilevazione fumi e vapori, inesistenza degli estintori al terzo piano, inesistenza di rilevatori in alcune camere da letto.
Di più. “La mancanza del certificato di agibilità speciale e dunque del relativo collaudo statico di alcuni locali di grande superficie, realizzati in aderenza al compendio immobiliare, aumenti di superficie non legittimati dall’originario permesso di costruire e forse condonate, ma di cui ad oggi non sono ancora state resi disponibili alla verifica i relativi certificati che ne abilitano l’uso alla destinazione edilizia e catastale indicata”.
Ad oggi, la proprietà tramite il suo legale, avvocato Bradel, avrebbe chiesto una proroga di 45 giorni per poter effettuare i lavori di messa a norma dell’impianto elettrico e quello di prevenzione antincendio. Oltre a reperire la documentazione dei i collaudi statici del Genio Civile di Belluno e il relativo certificato di agibilità post concessione. Inoltre, la Geturhotels proprietaria del Miramonti, si sarebbe impegnata a costituire una task force privata di vigili del fuoco pronti ad intervenire, per garantire al massimo la sicurezza della struttura nelle more degli adeguamenti.
Si attende, a questo punto, quale sarà la decisione delle autorità. Se consentire la prosecuzione in deroga delle attività dell’hotel o se procedere alla chiusura parziale o totale.