La Direzione nazionale Cnsas, Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, è stata impegnata in queste ultime ore nel cercare di rifinanziare l’art. 8-bis della Legge 21 marzo 2001, n. 74 che, con la modifica della stessa avvenuta nel 2020, aveva previsto per il triennio 2020/2022 un contributo integrativo di 2.250.000 euro. Ciò, in conseguenza dell’aumento degli oneri assicurativi (premio polizza infortuni) e per l’effettuazione del controllo sanitario a favore di tutti i volontari.
Lo fa sapere Fabio Bristot ‘Rufus’, membro del Consiglio nazionale del Cnsas.
“Un tour de force – prosegue Rufus – che, alla fine (nda: si deve aspettare l’approvazione in via definitiva della Legge Finanziaria, ma siamo pressoché certi che non vi saranno modifiche su questo punto), è stato premiato dal Governo e dalla Maggioranza che ha approvato la proposta di emendamento del CNSAS, presentato poi formalmente al vaglio del Parlamento. Ma c’è qualcosa di più rispetto alla natura del precedente finanziamento. Infatti, lo stesso, non è più previsto su base triennale, ma diventa di carattere ordinario, condizione che permetterà con più serenità al CNSAS di mantenere inalterati i massimali e le condizioni particolari della polizza in questione, oltre che continuare a tutelare la salute dei volontari con lo specifico finanziamento destinato ai Servizi CNSAS per l’effettuazione del controllo sanitario”.
“I ringraziamenti da parte di tutto il CNSAS – conclude Rufus – vanno ai presentatori dell’emendamento (On. Coin, On. Cattoi ed altri), al Sen. De Carlo e al Ministero del Turismo interessato da subito delle varie criticità intervenute, oltre a quanti si sono interessati a vario titolo dell’iter parlamentare”.