Rapina pluriaggravata, lesioni personali (per ora la prognosi del titolare del negozio è di 30 giorni, ma potrebbe essere più grave), porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Questi i reati di cui sono accusati i due minorenni di 17 e 16 anni di cittadinanza italiana, figli di immigrati, ritenuti responsabili in concorso materiale e morale della rapina ai danni del titolare dell’esercizio commerciale “Ardivel alimentari” di Ponte nelle Alpi avvenuta lo scorso 4 novembre. Il 17enne si trova ora detenuto in custodia cautelare al carcere minorile di Bologna e il 16enne collocato in una comunità per minori di Venezia.
I dettagli della vicenda sono stati resi noti questa mattina dal questore di Belluno Giuseppe Maggese e dal capo della Squadra mobile Jacopo Ballarin.
“La risposta delle istituzioni è stata prontissima” ha detto il questore, confermando che lo standard di sicurezza della provincia di Belluno rimane alto.
Nel riassumere la vicenda, il capo della Mobile Ballarin parla di un “brutto delitto”, che alle prime battute poteva sembrare commesso da delinquenti provenienti da altre province. A seguito dell’attività investigativa capillare svolta dalla 3a Sezione Reati contro il patrimonio della Squadra Mobile di Belluno – coordinata dalla Procura della Repubblica per i minorenni di Venezia – che ha acquisito tutte le immagini disponibili delle videocamere, i due sono stati immediatamente riconosciuti perché già noti per vari reati commessi contro la persona e il patrimonio.
La dinamica della rapina
I due presunti responsabili raggiungono il negozio Ardivel alimentari con mezzi pubblici. Alle ore 19 circa del 4 novembre avviene la rapina. Il 17enne, alto di statura, impugna un coltello affilato con lama di 15 cm e il 16enne, di corporatura massiccia più basso di statura, ha una pistola semiautomatica, scacciacani imitazione della Glock, che a colpo d’occhio però sembra un’arma autentica. Quando il titolare del negozio chiama in soccorso l’amico che era all’esterno, il 17enne accecato dall’ira gli si scaglia contro, prima con una testata al naso e poi gli sferra una serie di coltellate al braccio e alla spalla. L’uomo all’esterno del negozio entra, ma viene colpito da un fendente al mento con in pugno la pistola dal secondo rapinatore 16enne. A questo punto l’uomo esce dal negozio e anche i rapinatori si danno alla fuga. Bottino tra i 100 e i 200 euro.
Oltre ai due rapinatori, sono coinvolti anche due 17enni indagati per favoreggiamento, perché avrebbero aiutato i rapinatori fornendo loro un cambio di vestiti.
I due rapinatori fanno parte di un branco che gravità in città, già noto alle Forze dell’ordine, e sarebbero anche responsabili di aver creato un clima di paura nei confronti di altri ragazzi. Si tratta ora di capire se la rapina di Ponte nelle Alpi rappresenta un atto voluto, un’escalation per l’accesso alla criminalità, o più probabilmente un imprevisto gestito con aggressività e improvvisazione.