Cortina d’Ampezzo (BL), 01 – 11 – 22 Attorno a mezzogiorno la Centrale del Suem è stata allertata da una coppia di escursionisti, bloccati a causa della presenza di ghiaccio in un tratto non attrezzato della Ferrata Tomaselli, alla Cima Fanis Sud. I due, una 40enne di Belluno e un 22enne di Pordenone, che non erano dotati di attrezzatura invernale per poter superare senza rischi quel punto, sono stati individuati dall’elicottero del Suem di Pieve di Cadore a circa 2.970 metri di altitudine, ormai quasi in vetta. Sbarcati con un verricello di 10 metri tecnico di elisoccorso e medico, gli escursionisti sono stati recuperati in due rotazioni dal pilota, non senza difficoltà a causa delle forti raffiche di vento presenti in quota. Entrambi sono stati lasciati al Passo Falzarego.
Ospitale di Cadore (BL), 01 – 11 – 22 Alle 14.30 circa il Soccorso alpino di Longarone è stato allertato dalla Centrale del Suem, per una famiglia bloccata lungo il sentiero numero 392, sopra l’abitato di Davestra, in un punto esposto e con presenza di alberi a terra. Genitori e il figlio di 10 anni, di Longarone (BL), erano partiti da Casso per un giro lungo, ma arrivati al punto di scendere a Davestra, dove avevano lasciato una seconda macchina, si erano imbattuti in un tratto del sentiero per loro rischioso, che non permetteva di proseguire in sicurezza. Risaliti alle coordinate della posizione, una squadra li ha individuati, raggiunti ed aiutati a superare la parte impegnativa, per poi rientrare con loro a valle in una ventina di minuti.
Auronzo di Cadore (BL), 01 – 11 – 22 Ieri poco prima delle 19 la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino di Auronzo per una coppia di Milano in difficoltà sulla Grande delle Tre Cime di Lavaredo. Partiti con altri due amici più lenti, che poi avevano rinunciato lungo la salita ed erano tornati indietro, un 23enne e la compagna più giovane hanno proseguito la salita lungo la normale della Cima Grande, arrivando in vetta alle 15. Durante la discesa, ormai tardi, è arrivato il buio e i due ragazzi, pur avendo una luce con sé, hanno chiesto aiuto per non rischiare di trovarsi in situazioni di pericolo. Capito il punto in cui si trovavano, a circa 2.600 metri di altitudine, sei soccorritori sono partiti e hanno attaccato la normale. Una volta raggiunti – fortunatamente la temperatura era mite – li hanno riaccompagnati a valle a ritroso, per poi rientrare al Rifugio Auronzo, dove avevano la macchina. La squadra ha chiuso l’intervento verso l’una.