Giovedì 25 agosto una rappresentanza del Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste dell’Alto Bellunese si è riunita a Cortina in piazza Angelo Dibona per esprimere una volta di più la propria contrarietà alla realizzazione della nuova pista da bob, e più in generale per contestare l’intera gestione delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.
Secondo le Associazioni, le Olimpiadi invernali sono un’occasione per sperperare soldi pubblici. Una scorciatoia per realizzare opere altrimenti improponibili, bypassando leggi e regolamenti e attribuendo pieni poteri a un Commissario straordinario.
Nello stesso giorno nel Palazzo municipale – fanno sapere le Associazioni ambientaliste – veniva presentato a un pubblico ristretto, e senza la possibilità di porre domande, il progetto della nuova pista da bob. Un progetto che viene calato sulla testa della comunità di Cortina, a cui non è mai stata data la possibilità di esprimere il proprio parere, a dispetto di quanto affermato dagli organizzatori “… Il Master Plan è stato concepito per minimizzare l’impatto ambientale, grazie all’ampio utilizzo delle infrastrutture esistenti. La Valutazione Ambientale Strategica per i Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, garantirà che si tenga conto delle problematiche legate all’ambiente, con un programma coerente di coinvolgimento degli stakeholder.”… (https://olympics.com/it/olympic-games/milano-cortina-2026) ed espresso in modo analitico nel Dossier di candidatura.
Di fatto le popolazioni interessate non sono state minimamente coinvolte nelle decisioni, e si sta andando avanti su questa strada.