Nemmeno il tempo di mandare in archivio l’edizione 2022 che l’associazione Belluno Alpina guarda già al prossimo Giro d’Italia: “Abbiamo letto del possibile arrivo al Vajont il prossimo anno, in occasione dei 60 anni della tragedia, e crediamo che sia una nuova, grande occasione per riprendere il progetto del passaggio della corsa rosa anche per il comprensorio di Nevegal-Ronce-Valmorel”, la proposta del presidente Gimmy Dal Farra..
Nei mesi scorsi, i comuni di Belluno, Ponte nelle Alpi, Limana, Alpago, Chies d’Alpago e Tambre avevano presentato una proposta di tappa, “un grande lavoro che ha visto queste amministrazioni lavorare insieme senza campanilismi con un obbiettivo comune ben definito. Un’idea che può tornare buona anche per il 2023, magari svalicando a Praderadego o al Passo San Boldo per passare per Valmorel, Ronce, Nevegal, Lago di Santa Croce, Coste, Spert, Tambre, Chies, Garna, Pieve, Val Cantuna e poi via verso Longarone”.
“Ringraziamo tutti quelli che hanno lavorato al progetto, a partire dal gruppo dei sei comuni che aveva presentato il progetto iniziale e che ha lavorato per portare a casa la tappa di quest’anno, in particolare i comuni dell’Alpago che quest’anno non sono stati attraversati dalla carovana rosa e per i quali bisognerà pensare ad una prossima nuova candidatura”, afferma Dal Farra.
“Non possiamo poi dimenticare tutti coloro – dalla Provincia con il suo presidente Roberto Padrin alla Regione Veneto con i consiglieri Cestaro e Puppato e la segreteria del Presidenza Zaia – che si sono adoperati per riuscire a riproporre il passaggio del Giro quest’anno, dopo la tappa funestata dal maltempo del 2021”.
“Quella di sabato è stata una grandissima giornata di festa e di visibilità per il nostro territorio, segno che la popolazione ha premiato questa scelta condivisa di tappa. Ci auguriamo che anche l’organizzazione del Giro d’Italia possa nuovamente apprezzare la proposta dei sei comuni e proporre già per il 2023 il passaggio nei territori del nostro comprensorio prealpino”.