Belluno, 1° marzo 2022 – Riunione sulle ricadute locali della guerra in Ucraina e sulle possibili soluzioni di accoglienza questa mattina tra il Sindaco di Belluno Jacopo Massaro, i membri di giunta maggiormente coinvolti (la vicesindaco Lucia Olivotto e gli assessori Francesca De Biasi, Lucia Pellegrini e Biagio Giannone) e gli uffici della Protezione Civile, dei Servizi Sociali, delle Politiche Educative, del Servizio Comunicazione, della Polizia Locale e dei Servizi Tecnici.
Accoglienza
In attesa della riunione di domani – mercoledì 2 marzo – in Prefettura che dovrebbe chiarire i principali aspetti pratici dell’accoglienza dei profughi ucraini, sono già state individuate alcune possibili soluzioni: «All’ex Caserma dei Vigili del Fuoco di Via Col di Lana abbiamo a disposizione cinque camerate da dieci posti l’una, – spiega Massaro – e abbiamo già avuto dei contatti con i frati della Parrocchia di Mussoi per la disponibilità di una ulteriore ventina di camere in un’ala del convento. Abbiamo inoltre chiesto a Ser.S.A. la disponibilità a preparare pasti caldi per gli eventuali rifugiati in queste strutture. Ad oggi è ancora sconosciuto e imprevedibile il numero dei possibili profughi: solo in questi giorni si è parlato di oltre 500mila persone già fuggite dall’Ucraina».
Una particolare attenzione dovrà essere data ai bambini: «Dall’Ucraina stanno fuggendo donne, bambini, anziani e persone non in grado di combattere. Dobbiamo essere pronti ad accoglierli e attrezzarci per rendere questa esperienza meno traumatica di quello che già è ora. – continua il sindaco – Per questo, stiamo pensando di attrezzare alcune aree dell’ex caserma dei Vigili del Fuoco come area gioco per i bambini, e studieremo progetti con gli istituti comprensivi per l’integrazione dei più piccoli, sotto il profilo dell’istruzione, dell’insegnamento linguistico e del gioco».
Nel pomeriggio di domani, il sindaco incontrerà anche le associazioni tradizionalmente impegnate nelle attività di accoglienza e le realtà ucraine del territorio per illustrare lo scenario e le possibili azioni del Comune di Belluno.
Donazioni e disponibilità ad accogliere
La struttura di Via Col di Lana verrebbe utilizzata anche come sito di stoccaggio del materiale donato dai cittadini: sono molte le campagne di raccolta beni partite già dalle prime ore dopo i bombardamenti, ma ora è impossibile recapitare questo materiale in terra ucraina e sono molti i territori di confine (soprattutto Romania, Slovacchia e Polonia) attraversati dai profughi. «L’idea è di istituire un magazzino, gestito dalla Protezione Civile. dove raccogliere i beni donati dai cittadini e poi coordinarci con la Protezione Civile nazionale e con le associazioni per gestirne al meglio lo smistamento. Come sempre quando scoppia un’emergenza, i bellunesi e gli italiani dimostrano la loro grande generosità, ma inevitabilmente si crea confusione, mentre a livello nazionale ci fanno sapere che è opportuno seguire canali certi e organizzati e che le iniziative spontanee rischiano invece di creare un po’ di caos», sottolinea Massaro.
Sono poi già state numerose le telefonate in comune da parte di privati cittadini pronti a dare la disponibilità ad ospitare persone nella propria abitazione o nella seconda casa: «Per ora, raccogliamo queste segnalazioni e attendiamo di avere più chiaro il modo di ripartizione dei profughi in arrivo sul territorio. Sarà da capire quanti posti vengono offerti e soprattutto per quanto tempo: si prospetta un lungo periodo di tensione e difficoltà, quindi dobbiamo avere ben chiare tutte le disponibilità», spiega Massaro.
Risvolti economici
C’è stato poi un momento di confronto sui possibili risvolti economici locali della guerra in atto e delle sanzioni alla Russia, dal possibile calo nelle forniture di gas – già ovviato però in buona parte dalla decisione del Governo di acquistare più gas da altri mercati – all’inevitabile aumento dei costi per questa materiale, scenario che rende indispensabile avere presto un quadro di dover poter intervenire per limitare i danni, ferme restando le necessità di strutture sociali e sanitarie come le scuole o la casa di riposo.
Altre iniziative
Come già attuato per le precedenti crisi Vaia e Covid, il Comune di Belluno è pronto ad attivare un indirizzo mail dove poter convogliare tutte le richieste e le disponibilità di beni e persone; inoltre, potrà essere attivato anche un numero telefonico unico dove dare la propria disponibilità ad accogliere o comunicare eventuali persone già ospitate così da poter avviare un primo censimento dei profughi in città, e per tutte le necessità relative a questa emergenza.
I dettagli di questi servizi verranno comunicati presumibilmente nella giornata di domani, dopo l’incontro in mattinata in Prefettura che consentirà di avere più chiaro lo scenario atteso per il prossimo futuro e a seguito dell’incontro con le associazioni che si occupano di assistenza.