“De Bettin lascia Confindustria Belluno per divergenze interne. Per colpa della pochezza e mediocrità generale delle istituzioni bellunesi, incapaci di una visione aperta al mondo, siamo fermi al palo e pure noi come De Bettin con la sua innovativa azienda abbiamo dovuto lasciare il Bellunese e rivolgerci a un politico trevigiano per riuscire ad avere un confronto costruttivo”.
Lo sostiene in una nota l’Associazione Vivaio Dolomiti.
“Ricordiamo – prosegue il comunicato – che oltre cinque anni fa abbiamo presentato in Europa, grazie al deputato Remo Sernagiotto, gli emendamenti per il corridoio tecnologico. (https://www.bellunopress.it/2016/09/25/corridoio-tecnologico-il-progetto-dellassociazione-vivaio-dolomiti-va-in-europa-con-sernagiotto/)
Alla luce delle nuove politiche e all’indotto delle Olimpiadi, potevamo essere all’avanguardia e pronti per i finanziamenti, invece (è notizia di questi giorni) si punta sulla Salerno – Reggio Calabria. Belluno, chiusa in questa sua bolla autoreferenziale che sta facendo della mediocrità il valore aggiunto, è destinata a scomparire.
Facciamo un appello a De Bettin e a tutte le eccellenze bellunesi, che sono tante, di riunirsi e mettere in piedi un tavolo di progettazione e confronto serio, non basato su ideologie o a salvaguardia di misere carriere.
Senza collegamenti fisici efficienti e infrastrutture innovative rispettose dell’ambiente – conclude la nota dell’Associazione Vivaio Dolomiti – la nostra montagna è destinata a morire e con essa la provincia di Belluno”.