La mobilità urbana del nostro paese sta ormai prendendo una direzione chiara e precisa, ossia quella della sostenibilità e dell’uso di mezzi non inquinanti come biciclette, e-bike e monopattini elettrici. Ed ecco che ci si ritrova a dover maneggiare nuove regole
e nuovi termini, totalmente sconosciuti prima dell’emergenza Coronavirus.
Uno di questi termini e una di queste nuove regole sono le “Corsie Ciclabili” introdotte dal Decreto Rilancio -DL 34 del 19 maggio 2020 n. 34 – e riconfermate dal Decreto Semplificazioni – DL 16 luglio 2020 n. 76. Le Corsie Ciclabili non vanno assolutamente
confuse con le Piste ciclabili.
Il “Decreto rilancio”, art. 229 “Misure per incentivare la mobilità sostenibile” così definisce la Corsia Ciclabile: “parte longitudinale della carreggiata, posta a destra, delimitata mediante striscia bianca discontinua, valicabile e ad uso promiscuo, idonea a permettere la circolazione sulle strade urbane dei velocipedi nello stesso senso di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo del velocipede. La Corsia Ciclabile è parte della ordinaria corsia veicolare, con destinazione alla circolazione dei velocipedi.”
Il Decreto Semplificazioni, all’art. 49 “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali”, che apporta una modifica al codice della strada, definisce più precisamente la Corsia Ciclabile: “parte longitudinale della carreggiata,
posta di norma a destra, delimitata mediante una striscia bianca, continua o discontinua, destinata alla circolazione sulle strade dei velocipedi nello stesso senso di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo del velocipede. La corsia ciclabile può essere impegnata, per brevi tratti, da altri veicoli se le dimensioni della carreggiata non ne consentono l’uso esclusivo ai velocipedi; in tal caso essa è parte della corsia veicolare e deve essere delimitata da strisce bianche discontinue. La corsia ciclabile può essere impegnata da altri veicoli anche quando sono presenti fermate del trasporto pubblico collettivo e risulta sovrapposta alle strisce di delimitazione di fermata di cui all’articolo 151 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495. La corsia ciclabile si intende valicabile, limitatamente allo spazio necessario per consentire
ai veicoli, diversi dai velocipedi, di effettuare la sosta o la fermata nei casi in cui vi sia fascia di sosta veicolare laterale, con qualsiasi giacitura”
Quindi, le Corsie Ciclabili di via Montegrappa non sono “fuori norma” (articolo Corriere delle Alpi del 23/9/2021), anzi, applicano e rispettano perfettamente la normativa vigente e sono ora esplicitamente e compiutamente definite e disciplinate nel Codice della Strada. Le norme introdotte dal DL 76/20 sulla ciclabilità mettono finalmente a disposizione di decisori e progettisti strumenti da decenni presenti e positivamente utilizzati nel resto d’Europa e nel mondo, in quanto il legislatore ha volutamente definito uno strumento semplice, d’immediata applicabilità e piena efficacia. Le corsie ciclabili hanno lo scopo di migliorare e
rendere più sicuro l’assetto esistente della strada dove la bicicletta già convive con il traffico motorizzato, con un impatto minimo o nullo sulla circolazione autoveicolare.
Le corsie ciclabili non risolvono il problema della sicurezza della circolazione dei ciclisti, ma lo migliorano notevolmente. Infatti, le corsie ciclabili con il pittogramma della bicicletta rendono coscienti gli automobilisti della presenza delle biciclette in carreggiata, inducendoli a fare attenzione e a rallentare. Le Corsie Ciclabili pongono con maggiore evidenza il tema della condivisione dello spazio pubblico e della conseguente necessità che i comportamenti di tutti i soggetti che utilizzano le strade, a cominciare da quelli dotati di un maggior potenziale vulnerante, cioè gli automobilisti, siano ovunque moderati e prudenti.
Specificatamente via Montegrappa non è una strada a scorrimento veloce, ma una strada che attraversa un popoloso quartiere residenziale, dove ci sono ben cinque attraversamenti pedonali e dove c’è il limite di velocità di 50 km/h, rafforzato dalla presenza di un autovelox. FIAB Belluno già da anni ha chiesto all’amministrazione comunale che il limite di 50 km/h venga abbassato, trasformando via Montegrappa in “zona 30”, infatti il tunnel di Col Cavalier, che bypassa via Montegrappa, è la logica e veloce soluzione per il traffico di attraversamento e di scorrimento.
In conclusione, le corsie ciclabili di via Montegrappa applicano la normativa vigente e rappresentano un fattore di sicurezza per chi va in bicicletta perché inducono gli automobilisti a prestare attenzione e a moderare la velocità.
Pierluigi Trevisan
Presidente di FIAB Belluno