L’annuncio che l’Amministrazione comunale di Belluno introdurrà le “zone 30” nei quartieri cittadini di Cavarzano, Nogarè e Borgo Piave indica un deciso passo avanti nella promozione della mobilità attiva – a piedi e in bicicletta – e nell’impegno per ridurre l’inquinamento dell’aria e da rumore e l’emissione di gas clima-alteranti.
Ma che cos’è una zona 30?
É una zona circoscritta in cui prevale la funzione residenziale. Al suo interno, la strada viene pensata come spazio di relazione tra una pluralità di utenti: automobilisti, pedoni, ciclisti, residenti. La zona 30 è una riqualificazione a basso impatto che ridisegna l’area
interessata, rendendola più sicura per bambini, anziani, pedoni e ciclisti. Nelle Zone 30 il traffico diventa più fluido e scorrevole e viene disincentivato il traffico di transito. Il solo segnale di limitazione di velocità di 30 Km/h può non essere sufficiente a garantirne il rispetto. Per rendere riconoscibili le zone 30 si hanno a disposizione diversi tipi di interventi, come le porte d’ingresso,
gli attraversamenti pedonali ad intersezioni rialzate, previsti dall’amministrazione, ed eventuali altri accorgimenti che, nei tratti di strada larghi e rettilinei, di fatto impediscano il superamento della velocità consentita.
Le zone 30 hanno un immediato ed indiscutibile vantaggio: la sicurezza. Sicurezza che aumenta non solo per chi va a piedi e in bicicletta, ma anche per chi va in macchina. Investire una persona a 50 km/h vuol dire ucciderla nel 50-80% dei casi, cioè su 10 persone investite da 5 a 8 perdono la vita. A 30 km/h il rischio di morte è del 10%, cioè su 10 persone investite, 1 perde la vita.
Questo significa maggiore sicurezza per tutti: per chi va a piedi, per chi va in bicicletta, ma anche per chi va in macchina. La zona 30 è la classica situazione “win-win”, cioè una situazione vincente per tutti.
Ecco perché, come dice FIAB, “zona 30 gente contenta”. Ma non è l’unico vantaggio.
Prendiamo, ad esempio, l’inquinamento dell’aria. Lo stile di guida influisce molto sulle polveri sottili generate dall’usura di pneumatici e freni. L’emissione di polveri sottili (PM 10 e PM 2,5) aumenta notevolmente con improvvise accelerazioni, decelerazioni, fermate e ripartenze. Uno studio condotto a Londra (http://content.tfl.gov.uk/speed-emissions-and-health.pdf) dimostra che le zone 30, sia perché inducono ad uno stile di guida più tranquillo e fluido, sia perché riducono il traffico di attraversamento, comportano una riduzione dell’inquinamento dell’aria. Ma non basta, evidente è la riduzione dell’inquinamento da rumore, con netto miglioramento della qualità della vita. Abbassando il limite di velocità da 50 a 30 km/h, le emissioni sonore sono ridotte di ca. 3 dB, il che corrisponde a una diminuzione del traffico della metà.
Va infine sottolineato che la realizzazione delle zone 30 conferma l’impegno, preso dal Comune di Belluno, a realizzare la “Bicipolitana” proposta da FIAB Belluno e sostenuta da 1453 firme di cittadine e cittadini di Belluno, infatti nel progetto, pubblicato su www.bellunoinbici.it, sono proprio previste le due zone 30 di Nogarè e Cavarzano.
Ci sembra quindi – conclude la nota di Fiab Belluno, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta – che l’Amministrazione lanci un segnale forte a favore della mobilità attiva e sostenibile, per una città dove la qualità della vita venga messa al primo posto.