FIAB Belluno, in quanto portatore d’interesse nei confronti del P.A.T. (Piano di Assetto
Territoriale), segue con particolare attenzione il dibattito sul proseguimento della strada
interna della Veneggia attraverso il quartiere di Cavarzano.
Alla luce di quanto riportato dal Corriere delle Alpi del 20/01/2021, che dice testualmente:“
il circolo PD di Cavarzano torna a chiedere al Comune…di realizzare «quei 110 metri
lineari di strada che ancora oggi illegittimamente rimangono pista ciclopedonale»”, FIAB
Belluno evidenzia che quel tratto di pista ciclabile, da un lato fa parte della ciclovia turistica
internazionale Monaco-Venezia, dall’altro costituisce un tratto chiave della linea verde del
progetto “Bicipolitana”, sostenuto da una petizione popolare firmata da 1453 cittadine e
cittadini di Belluno e approvato da Consiglio Comunale di Belluno.
Dato che:” ora la partita è nelle mani dell’amministrazione che, attraverso il PAT, ha la
possibilità di decidere quale viabilità (e vivibilità) dare alla città e al quartiere di Cavarzano”
(Corriere delle Alpi 16 Gennaio 2021), siamo andati a rileggerci il “Documento Preliminare
al Piano di Assetto del Territorio” (Aprile 2020) e il documento, sempre relativo al PAT,
“Infrastrutture fisiche e digitali per la mobilità”. I due documenti sono consultabili e
scaricabili dal sito http://edilizia.comune.belluno.it/il-nuovo-piano-regolatorecomunale/piano-di-assetto-del-territorio-comunale-p-a-t/;
http://edilizia.comune.belluno.it/files/2020/07/20200209_DocPreliminare.pdf;
http://edilizia.comune.belluno.it/files/2020/10/Quaderno-2%C2%B0-incontro.pdf
Il “Documento Preliminare del Piano di Assetto del Territorio”, nel capitolo “Linee guida”, al
punto 4.1 “Infrastrutture stradali”, dice che “si ritiene importante, nella visione strategica
complessiva, sgravare la città dalle significative componenti del traffico di
attraversamento” e “Nell’ambito urbano il piano dovrà: prioritariamente studiare il miglior
assetto infrastrutturale per la risoluzione delle problematiche presenti nella zona di
Cavarzano, interessata dai servizi scolastici e dallo sviluppo residenziale ipotizzato dal c.d.
Masterplan; confermare la prosecuzione della strada interna della Veneggia in direzione
Ponte nelle Alpi.” Quindi, se interpretiamo bene, viene considerata l’ipotesi di proseguire la
strada interna della Veneggia verso Ponte nelle Alpi, ma non si accenna al suo
proseguimento verso Cavarzano, anche se si rileva che va studiato un “miglior assetto
infrastrutturale per la risoluzione delle problematiche presenti nella zona di Cavarzano”
A proposito del Sistema infrastrutturale ciclabile (pag 10) si dice:” Gli obiettivi strategici
connessi alla dotazione di una rete ciclabile organica, priva elementi di rottura, è anzitutto
quella di assicurare spostamenti in sicurezza casa-lavoro, casa-scuola, casa-servizi,
senza l’utilizzo dell’auto privata.” E (pag 11) “Molti sono ancora gli interventi puntuali che
devono essere previsti a livello strategico per essere successivamente attuati.” Il primo è
il “collegamento lungo la Veneggia (villa Montalban – Cavarzano – centro Città) sia lungo
l’arteria principale che lungo la strada interna.” Quindi si prevede la realizzazione di una
ciclabile che attraversi il quartiere di Cavarzano.
A proposito di “Mobilità sostenibile” (pag 66) si dice:” La programmazione di sviluppo
urbano della città, l’assetto della rete infrastrutturale e l’utilizzo di nuovi sistemi di mobilità
consente di porre a confronto e valutare, in modo coerente ed interdisciplinare, le ipotesi di
trasformazione urbana e di localizzazione delle nuove attività che possono divenire
attrattive. Tutto ciò al fine di minimizzare l’uso dell’auto privata e valorizzare le risorse
esistenti quali il Trasporto Pubblico Locale ed extra urbano, la ferrovia e la rete ciclabile.”
Quindi, pare di capire che nel futuro di Belluno si dovrebbe minimizzare l’uso dell’auto
privata a favore del trasporto pubblico, della ferrovia e della bicicletta.
Di particolare interesse è il capitolo “Obiettivi per il futuro” del documento “Infrastrutture
fisiche e digitali per la mobilità” (pag. 37 e segg.). I primi due “criteri che in futuro dovranno essere tenuti presenti per un corretto sviluppo della città e miglioramento della vivibilità, anche sotto l’aspetto della mobilità, in occasione della redazione dei piani specifici di settore sono:
1) Gerarchizzazione delle strade con canalizzazione dei flussi di attraversamento sulla
viabilità principale e contestuale limitazione del traffico nelle aree residenziali…”
2) Favorire lo sviluppo di modalità di trasporto alternative all’auto privata mediante il
completamento dei percorsi ciclabili e pedonali, l’agevolazione all’uso del trasporto
pubblico, l’implementazione di nuovi sistemi di affitto e condivisione del mezzo di
trasporto, ecc.”
A proposito dei quartieri residenziali (pag.38) dice:” La tendenza del futuro sarà quindi di
ridurre lo spazio dedicato ai mezzi di trasporto a motore privati, strade e aree di sosta, a
favore di una mobilità pedonale e ciclabile con una contestuale riqualificazione dei
quartieri e degli spazi pubblici a verde. L’importanza di ricreare nelle città degli ambiti di
qualità e vivibili a misura d’uomo impone di agire nelle aree residenziali e nei quartieri con
interventi che mirino a: minimizzare il traffico motorizzato; eliminare il traffico di
attraversamento; limitare le velocità eccessive; aumentare la sicurezza e la qualità della
vita degli abitanti. In tal senso esistono degli strumenti utili già impiegati con buoni risultati
come: realizzazione di zone 30; interventi di moderazione del traffico; interventi di arredo
urbano”
Il documento conclude ponendo il tema della salvaguardia delle aree scolastiche (pag.
39):” L’ambito delle scuole è particolarmente importante e la promiscuità di studenti e auto
in certi contesti può configurarsi come un grosso problema di sicurezza…Per tali zone va
attentamente ponderata la necessità di poter accedere alle scuole, con determinate
cautele, e l’esigenza di limitare al massimo l’interferenza tra mezzi motorizzati e studenti.
Si può quindi pensare che i criteri che guideranno i futuri interventi in tali zone dovranno
tener conto della necessità di: facilitare l’accesso con percorsi ciclopedonali dedicati e
incentivare iniziative tipo “Piedibus”; mettere in sicurezza le aree fronte scuole anche con
interventi a “orari definiti” come la chiusura del tratto di strada fronte ingresso istituto,
nell’intervallo di entrata ed uscita degli studenti; realizzare zone “Kiss & Ride” per far
scendere in sicurezza gli studenti che poi accederanno a scuola attraverso un percorso
protetto.”
Se interpretiamo bene lo spirito che anima il Pat, l’intero quartiere di Cavarzano, area
residenziale ad alta densità abitativa, con un’area commerciale (piazza Vittime di via Fani),
un’area di culto, un parco (parco Arcobaleno) e un polo scolastico (asilo nido, scuola
materna, scuola elementare e scuola media), dovrebbe essere salvaguardato non solo dal
traffico di attraversamento, ma DAL TRAFFICO IN GENERALE, dovrebbe essere reso
sicuro per l’utenza debole della strada, cioè per i pedoni, soprattutto anziani e bambini, e i
ciclisti, con la realizzazione di zone 30 km/h, dovrebbe essere dotato di una capillare rete
ciclabile per favorire gli spostamenti quotidiani in bicicletta, ad es. per andare a scuola e a
far la spesa e dovrebbe ovviamente essere servito da un efficiente servizio di trasporto
pubblico, tutto ciò con l’obiettivo di limitare l’uso dell’auto privata e, aggiunge FIAB,
favorire la mobilità attiva. La mobilità attiva, cioè la mobilità a piedi e in bicicletta, non
solo non inquina e non produce emissioni clima-alteranti, ma garantisce anche il livello
minimo di attività fisica quotidiana per prevenire le malattie da sedentarietà, principale
causa di morte e disabilità nella nostra società del benessere, ed ha quindi una valenza di
salute pubblica. (Ministero della Salute:
http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=5143&area=stiliVita&menu=attivita)
Il proseguimento della strada interna della Veneggia, che attraverserebbe il quartiere di
Cavarzano proprio a ridosso del polo scolastico, ci pare quindi in conflitto con lo spirito e
gli obiettivi del PAT: garantire un’alta qualità di vita nel quartiere di Cavarzano e preservare
la sua area scolastica. Per di più una nuova strada, proprio vicino alle scuole, sarebbe
d’ostacolo allo sviluppo della sana abitudine di andare a scuola a piedi e in bicicletta.
Su questo tema la FIAB e la Società Italiana di Pediatria hanno recentemente lanciato la
campagna A SCUOLA E IN SALUTE! #PRIMALABICI! (https://fiabitalia.it/a-scuola-e-insalute-primalabici-fiab-e-societa-italiana-di-pediatria-lanciano-la-campagna/) La pandemia
da Covid-19 ha portato in primo piano, come non mai, la tutela della salute. Salute che si
basa su scelte di vita sane, a partire dall’attività motoria quotidiana fortemente
raccomandata dai pediatri e dall’OMS (Ordine Mondiale della Sanità): uno stile di vita sano
porta maggiori benefici proprio se adottato fin dall’infanzia.
Alessandro Tursi, Presidente FIAB e Vicepresidente di ECF- European Cyclists’
Federation – di cui FIAB fa parte, ha dichiarato:” In Italia la grande maggioranza dei
bambini non ha oggi il diritto di andare a scuola con le proprie gambe, a differenza dei loro
coetanei europei, anche quelli di paesi dai climi particolarmente rigidi. La nuova sensibilità
sul tema salute imposta dal Covid può essere occasione per cambiare abitudini sbagliate
e dannose per i nostri figli.” Il Presidente della Società Italiana di Pediatria Alberto Villani
aggiunge:” E’ormai assodato che la salute degli adulti si costruisce nelle prime età della
vita. Andare a scuola a piedi o in bicicletta è parte integrante di uno stile di vita
sano, stimola il bambino all’autonomia e per questo è una buona abitudine da incentivare
nelle nostre città” https://sip.it/2020/10/08/a-scuola-e-in-salute-primalabici/.
Alessandro Tursi sottolinea anche che “i sindaci, grazie alle nuove norme varate in questi
mesi, hanno ora strumenti rapidi ed economici per favorire la mobilità attiva nei percorsi
casa-scuola: corsie ciclabili, case avanzate ai semafori, e soprattutto strade scolastiche
interdette alle auto”.
In conclusione, FIAB Belluno ritiene indispensabile che l’Amministrazione comunale e il
Team di professionisti che stanno lavorando al P.A.T., analizzino con grande attenzione la
necessità del proseguimento della strada interna della Veneggia, sia sotto il profilo
viabilistico, sia sull’impatto che avrebbe sul quartiere di Cavarzano, a causa del ben noto
fenomeno del “traffico indotto”, sia considerando che il nuovo asse viario, proprio a
ridosso del polo scolastico, entra in contraddizione con il principio di salvaguardia delle
aree scolastiche.
Oggi è necessario che “le persone passino a modi di trasporto più sostenibili e più
efficienti nell’uso dello spazio: camminare, andare in bicicletta, usare autobus, tram e
treni…Questo richiede una rivoluzione nella pianificazione dei trasporti: il veicolo a motore
non può più essere il re della città. Dobbiamo disegnare le strade e le vie urbane in modo
che siano posti attraenti e comodi per camminare, andare in bicicletta e usare il trasporto
pubblico.” (https://www.smartertransport.uk/smarter-cambridge-transport-urbancongestion-enquiry/)
Quindi, secondo FIAB Belluno, la costruzione di una nuova strada che attraversa
Cavarzano, per di più a spese di una pista ciclabile, non solo contraddice gli innovativi
principi che animano il P.A.T., ma è anche in contrasto rispetto alle attuali tendenze
dell’urbanistica contemporanea, che si propone di disegnare spazi urbani a misura d’uomo
e non a misura d’automobile. (https://www.fondazionesvilupposostenibile.org/wpcontent/uploads/Carta-per-la-rigenerazione-urbana-delle-gren-city-1.pdf)
Il Direttivo di FIAB Belluno
Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta