Fare la spesa, ritirare dei farmaci, sbrigare pratiche burocratiche: sono esigenze quotidiane, apparentemente banali. Già, apparentemente. Perché in piena pandemia, anche uscire di casa può essere un problema. O addirittura vietato, se una famiglia – o una singola persona, magari anziana – è in quarantena.
Ecco perché il Comune di Ponte nelle Alpi, in collaborazione con la Cooperativa Le Valli, ha deciso di mettere a disposizione della cittadinanza una nuova figura professionale: quella dell’operatore di comunità. «Grazie a questa figura – afferma la vice sindaca Lucia Da Rold – diamo un servizio a tutti coloro che, in un periodo di emergenza sanitaria, hanno bisogno di un aiuto nelle piccole attività di ogni giorno».
Il servizio di “domiciliarità leggera” non è di stampo sanitario, bensì sociale: sarà attivo il lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 8.30 alle 12.30. E verrà condotto da Andrea Rachele De Col: l’operatrice può essere contattata al numero 320.8139967 (è possibile lasciare un messaggio in segreteria, inviare un sms o un Whatsapp e il soggetto in questione verrà richiamato). «Ci siamo resi conto di quanto sia importante avere una specifica figura di riferimento – prosegue la vice sindaca -. L’obiettivo è quello di andare incontro alle esigenze di adesso, ma che potrebbero sorgere pure in un secondo momento. Perché la persona è impossibilitata o, semplicemente, non se la sente di fare da sola una determinata cosa».
Il progetto è condiviso anche con i medici di base. E si avvale delle competenze della Cooperativa Le Valli: «Abbiamo partecipato con entusiasmo al bando di progettazione del Comune di Ponte nelle Alpi – afferma il presidente Nicola De Min – per realizzare un servizio destinato a integrarsi a quelli già esistenti. In una fase in cui molte risorse economiche sono prioritariamente destinate all’ambito sanitario per garantire il diritto alla salute, non possiamo dimenticare coloro che, pur non avendo necessità di cure, si trovano ad affrontare un periodo di isolamento forzato a causa del Covid. In particolare, le persone fragili. Le stesse che, a causa del Covid o per mancanza di una rete familiare o amicale, si trovano in difficoltà nel compiere le normali attività della vita».
La proposta è innovativa: «Grazie alla lungimiranza del Comune e all’esperienza ultra-trentennale della nostra Cooperativa – conclude De Min – l’auspicio è che il servizio diventi un punto di riferimento per l’intera cittadinanza».