Le Segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm hanno incontrato oggi il commissario straordinario di Wanbao ACC Maurizio Castro. Dall’incontro si è appreso quanto segue:
1) i volumi produttivi previsti per il 2021 si confermano altissimi, oltre i 2,2 milioni di compressori e l’inizio d’anno è corrispondente a quelli del primo decennio del secolo quando ACC era tra i leader mondiali del settore;
2) il nuovo compressore modello 139 a velocità variabile sta riscuotendo grande interesse sul mercato in quanto le sue prestazioni lo collocano al vertice della categoria dei compressori cosiddetti “premium” e la sua industrializzazione avrà inizio a partire dal mese di settembre 2021;
3) nonostante tutte le misure adottate sin qui, la liquidità di ACC si esaurirà nelle prossime settimane, a causa del mancato apporto dei finanziamenti bancari attesi a seguito dell’autorizzazione Europea che invece è stata procrastinata nel tempo.
Ribadiamo con forza, ancora una volta – affermano i sindacati Fim, Fiom e Uilm – che ACC di Mel è una fabbrica che produce a pieno regime, è riconosciuta dal mercato della refrigerazione domestica Europea come essenziale e ha grandi potenzialità di accrescere le sue quote di mercato, la sua tecnologia e i suoi livelli occupazionali.
Il Governo si è sempre dichiarato pronto e disponibile a fare ogni passo necessario per salvarla e farla diventare l’asse portante del grande progetto del Polo integrato del compressore italiano (ItalComp) insieme con l’ex Embraco per sfidare i colossi asiatici che scorrazzano indisturbati nei mercati Europei a colpi di dumping. Il tutto nell’indifferenza della Commissione Europea, che da un lato finge di non accorgersi degli aiuti pubblici ai grandi gruppi cinesi del compressore e smentisce se stessa autorizzando la giapponese Nidec a riaprire lo stabilimento austriaco ex ACC che le aveva ordinato di vendere solo qualche mese prima, e dall’altro è particolarmente solerte nel paralizzare con ripetuti rinvii la continuità di Mel!
Abbiamo sempre creduto, apprezzato e sostenuto le intenzioni del Governo -conclude la nota dei sindacati – ItalComp è una vera operazione di politica industriale pubblico-privata con investimenti strategici che va finalmente nella direzione giusta, dopo decenni di colpevole inerzia e pigrizia.
Per noi e per i lavoratori non è più il tempo di dichiarazioni rassicuranti che leggiamo sulla stampa, da settimane sollecitiamo un incontro decisivo per il futuro di ACC. Il Governo deve a stretto giro (pochi giorni) convocare le Regioni, i sindacati, gli enti locali, il commissario straordinario.