Una delegazione della Provincia di Belluno ha incontrato questa mattina presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il ministro Federico D’Incà per presentare alcune questioni prioritarie del territorio. Erano presenti il presidente della Provincia, Roberto Padrin, con i consiglieri Danilo De Toni, Franco De Bon e Massimo Bortoluzzi, oltre al presidente del Comitato paritetico Fondo Comuni confinanti, onorevole Roger De Menech.
Il presidente Padrin ha consegnato al ministro un report dei danni del maltempo del 4-8 dicembre, con una lista – al momento parziale e in continuo aggiornamento – dei dissesti e delle frane verificatesi, e con gli interventi urgenti da mettere in campo, che ammontano a circa 40 milioni di euro, solo per quanto riguarda le competenze provinciali.
«I nostri tecnici hanno già conteggiato 132 frane, ma solo in primavera potremo avere un quadro completo. E tutto questo mentre stiamo ancora affrontando la ricostruzione post Vaia – spiega il presidente Padrin -. Con il ministro D’Incà, che ringraziamo per la disponibilità e il tempo concessoci, abbiamo affrontato anche i temi delle reti elettriche e della viabilità che ancora una volta sono andate in difficoltà nei giorni del maltempo. Il Ministro si è già attivato per una call nei prossimi giorni con il Capo Dipartimento Nazionale Protezione Civile Angelo Borrelli, per i ristori ai privati danneggiati dall’evento calamitoso; e anche per concertare con Enel, Terna e gli enti preposti alle infrastrutture possibili interventi per la messa in sicurezza delle linee elettriche. Abbiamo affrontato anche la questione delle priorità infrastrutturali del territorio, su tutte il completamento celere delle opere per Cortina 2021 e le Olimpiadi 2026, la Sp 251 della Val di Zoldo ancora chiusa, e la circonvallazione di Feltre».
L’incontro è stato l’occasione anche per affrontare il tema attualissimo della crisi del sistema turistico della montagna. La delegazione della Provincia ha presentato un quadro a tinte quanto mai fosche della situazione. «Il settore del turismo invernale è in grande sofferenza – prosegue il presidente Padrin -. Abbiamo chiesto un aiuto per strutture ricettive e attività turistiche, e abbiamo accolto con un sospiro di sollievo la garanzia del Ministro di una prima tranche di ristori, già da gennaio. Tra le altre cose, è emersa la possibilità di un coordinamento periodico delle amministrazioni bellunesi con il Ministro D’Incà, in modo da portare avanti un gioco di squadra territoriale, per il bene delle comunità di montagna».
«È stato un incontro molto importante: dal presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin e dai consiglieri presenti ho ricevuto il rapporto sui danni provocati dall’ondata di maltempo che si è abbattuta nel Bellunese. Ho immediatamente contattato il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che riceverà il report e con cui ci sarà un rapido confronto: in questo modo sarà possibile quantificare il piano degli interventi da coordinare e concertare con gli enti territoriali» ha dichiarato il ministro D’Incà, che ha aggiunto: «Sarà importante avviare un tavolo periodico per monitorare la situazione e l’andamento dei lavori. Da parte del Governo, quindi, continua a esserci la massima attenzione e, personalmente, c’è tutto l’impegno per condividere e portare avanti le istanze del territorio».
«Questo incontro è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione di emergenza, ma anche sui tanti temi che coinvolgono il territorio provinciale – il commento a margine dell’onorevole Roger De Menech -. Le tante necessità della provincia hanno bisogno di risorse ma anche di un coordinamento forte, per fare in modo che gli interventi siano collegati tra loro e veramente utili per migliorare la qualità della vita dei cittadini bellunesi. Il momento è sicuramente complicato, ma il territorio provinciale deve farsi trovare pronto nel momento in cui questa pandemia passerà – speriamo il più presto possibile – e dovremo riprendere con ancora maggiore vigore le attività tipiche del nostro territorio dal turismo all’agricoltura, alle tante attività d’impresa, tutte all’insegna della sostenibilità».