Treviso, 09 Novembre 2020. Il presidente Pozza ha convocato un tavolo di coordinamento per l’emergenza socio sanitaria da Covid-19. I temi emersi con l’assessore Marcato sono stati principalmente focalizzati su tre punti: forte collaborazione con la Camera di Commercio per il sostegno al credito con bandi ad hoc, mettendo a disposizione risorse comuni; pressione nei confronti del Governo per l’entrata in vigore delle direttive europee sulla stretta al credito, che partirà dal primo gennaio 2021, che significa che, se solo per novanta giorni un’azienda è in difetto di 100 euro, viene segnalata alla centrale rischi. Digitalizzazione, banda ultra larga, le risorse ci sono, ma il progetto è fermo.
Una precisa panoramica circa la gravità sanitaria è stata esposta dai direttori generali della Ulss 1 Dolomiti Belluno Adriano Rasi Caldogno e della Ulss2 Marca trevigiana Francesco Benazzi.
Una situazione denunciata critica con l’attivazione dei protocolli e delle sedi per affrontare questa nuova fase. E’ stato evidenziato che c’è pressione sul sistema ospedaliero che viene collocato nella 4° fascia. Ciò ha comportato una forte riduzione delle attività negli altri reparti, mantenendo il soddisfacimento delle emergenze, degli interventi e delle terapie oncologiche.
Accanto a questa situazione, che preoccupa non poco, c’è l’esigenza di aprire spazi letto e ottimizzare l’organizzazione del personale ospedaliero. Un’altra attività molto pesante è quella dei tamponi effettuati a favore delle categorie individuate dai piani di sanità pubblica della Regione, quali il personale sanitario, gli ospiti delle case di riposo, gli accessi agli ospedali e sugli studenti e alunni che presentino sintomi associabili al Covid 19. Rasi Caldogno ha informato che vengono processati circa 2000 tamponi al giorno su 200 mila abitanti. E’ stato espresso un appello congiunto alla responsabilità perché il sistema sanitario è sottoposto ad una pressione senza precedenti con la preoccupazione che vada ad inficiare sulla qualità che ha avuto il riconoscimento per il 2018 come migliore gestione Regionale dei livelli essenziali di assistenza.
Il direttore generale della Ulss 2 Marca trevigiana Benazzi ha evidenziato che anche Treviso è nella 4° fascia ricordando i focolai della Caserma Serena e della Caserma di Oderzo che ospitano gli immigrati.
Il presidente Pozza ha espresso la richiesta ai direttori generali, se è stato messo in campo un canale preferenziale per le piccole imprese che si trovano in seria difficoltà anche solo per fare i test perché ciò significa, di fatto, bloccare l’attività. Inoltre il presidente ha evidenziato l’esigenza di un protocollo standard per i medici di base affinché non ci siano diverse interpretazioni per chi deve stare a casa o meno. La richiesta – ha sottolineato il Presidente – è rivolta a dare un indirizzo preciso alle piccole imprese.
Le categorie economiche – ha ribadito – richiedono un’accelerata ad un documento a sostegno di questa criticità.
Il direttore generale Benazzi ha indicato che il protocollo è pronto e che verrà inviato alla Camera di Commercio e ai medici di famiglia, sottolineando di voler mettere a disposizione una mail dedicata per aver risposte veloci in merito.
La Camera di Commercio – ha evidenziato il segretario generale Tiozzo – ha attiva la mail dedicata già creata nel corso del primo lockdown coronavirus@tb.camcom.it attraverso la quale saranno raccolte le osservazioni con focus emergenza, così da creare un filo diretto anche con le Ulss.
Il direttore generale della Ulss 1 Dolomiti Adriano Rasi Caldogno da parte sua ha informato che Belluno aveva aperto un canale diretto con le associazioni di categoria dando risposta attraverso il dipartimento di prevenzione evidenziando anche un controllo collaborativo attraverso lo Spisal.
Nella seconda fase di dialogo con le categorie economiche è emersa la volontà di lavorare tutti insieme per promuovere una campagna promozionale per i prodotti locali con slogan a “Natale compra locale” per sostenere l’economia di Treviso e Belluno. Tutti hanno espresso la volontà di fare la propria parte, in un progetto diffuso.
Nella sintesi le categorie hanno sottolineato l’esigenza di coinvolgere i medici del lavoro per i controlli sanitari senza causare spostamenti ai dipendenti, di sollecitare la banda ultra larga, di avere un protocollo per evitare interpretazioni diverse da parte dei medici di base.
Il tavolo permanente per l’emergenza è stato riconvocato la settimana prossima. Nella speranza nel frattempo di non diventare zona arancione – conclude il presidente Pozza – è necessario che tutti si impegnino a sensibilizzare le maestranze delle imprese, le famiglie e i figli a rispettare rigorosamente le disposizioni sanitarie in questo delicato momento.