Giovedì 8 ottobre alle ore 21:00 verrà proiettato nella Sala Polifunzionale La Tappa di Valle di Cadore “Bassil’ora”. L’intenso racconto narra le vicende della Campagna di Russia, per la regia di Rebecca Basso, raccolto dalla viva voce di uno dei suoi oramai rarissimi superstiti, il centenario Giuseppe Bassi. In sala, per raccontare questa splendida avventura a fianco di un uomo tanto speciale come Bassi, la regista Rebecca Basso. La proiezione è inserita nel ciclo autunno 2020 del cineforum organizzato dall’Associazione SanVito Blues & Soul in collaborazione con il Comune di Valle di Cadore.
Fra foto di repertorio, disegni, animazioni e l’incontro con l’attrice Karina Arutyunyan, discendente ideale e reale di quel popolo che fu coprotagonista di questa cupa vicenda, il film documentario è una testimonianza tanto dura ed intensa, quanto tenera e profonda di una storia lontana ma ancora presente. Su tutto domina il sorriso e l’occhio luminoso di Giuseppe Bassi – con il suo bagaglio di cent’anni di vita.
Il film è di recente reduce dal Premio Confod (miglior documentario) all’Italian Film Festival di Cardiff e della Menzione Spciale della Giuria Critica all’Asti Film Festival.
“Raccontare la storia di Giuseppe è stato per me un modo di mostrare la sua bellissima anima, forte e piena di umanità, nonostante le tante avversità che ha dovuto affrontare. Questo film ha permesso di sostenere ciò che per lui è una cosa davvero molto importante, una vera e propria missione: mantenere viva la memoria della tragedia che è stata la prigionia dei soldati italiani in Russia” dice la regista Rebecca Basso e continua: “Giuseppe ha vissuto momenti terribili, ha visto l’essere umano privato della sua dignità, ha scampato la morte in molte occasioni e in molte altre ancora ha visto morire i suoi compagni. Ha affrontato con coraggio la prigionia nei campi di concentramento e, nonostante tutto, racconta la sua storia sempre con il sorriso sul volto, arrivando persino a giustificare i suoi carcerieri: porta un messaggio di pace, di fratellanza, che vuole essere anche un’esortazione per le nuove generazioni a vivere in armonia.”
Bassil’ora è una produzione Emera Film con il contributo di Kioene e Regione del Veneto – Por FESR Veneto 2014- 2020 Azione 3.3.2. Interventi a favore della produzione cinematografica, con il sostegno di Pro-Loco di Villanova di Camposampiero, con i patrocini dei Comuni di Villanova di Camposampiero (PD), Pozzuolo del Friuli (UD), dell’U.N.I.R.R. Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia e dell’A.N.A. Associazione Nazionale Alpini.
Il documentario si concentra sulla storia di due personaggi principali, molto vicini emotivamente ma, dal lato formale, opposti. Uno è reale, Giuseppe, così come reale è la sua storia; l’altro invece è inventato, Katerina, in questo modo si mescola il reale alla finzione. Giuseppe Bassi, è un arzillo centenario che ha combattuto la Seconda Guerra Mondiale sul fronte sovietico: uno dei pochi sopravvissuti della Campagna italiana di Russia. Catturato dai Sovietici nel ’42, imprigionato nei campi di concentramento di Tambov, Oranki e Suzdal, è rientrato in Italia un anno e mezzo dopo la fine della guerra. Il secondo personaggio è invece rappresentato da Katerina, donna di origini russe che abita a Mestre nel veneziano che proprio grazie ai suoi ricordi, ci riporterà al giorno in cui ha conosciuto Giuseppe Bassi. Una donna che con la guerra ha avuto poco a che fare, che ha un vissuto completamente diverso, ma che proviene proprio da quel paese in cui Giuseppe ha vissuto tanta sofferenza.
Giuseppe Bassi è nato a Villanova di Camposampiero nel 1919. Uno dei pochi sopravvissuti della Campagna italiana di Russia. Sottotenente del 120° Reggimento Artiglieria Motorizzata, Divisione Celere, arriva in Russia nel febbraio 1942. Catturato dai Sovietici la vigilia del Natale ’42 ad Arbuzovka, presso la “valle della morte”, viene imprigionato a Tambov, Oranki e poi Suzdal. Il 27 aprile 1946, arriva finalmente l’ora della partenza verso casa e rientrerà in patria, dopo aver respirato il gelo di quattro inverni, nell’estate 1946. Quarantadue mesi trascorsi in un mondo fatto di nulla, pieno solo della peggiore “umanità”. A Villanova la sua vita ha ripreso il proprio corso, ma la sua anima non è più la stessa. Oggi ha 100 anni, una mente lucida, ricordi nitidi e spirito intenso. Grazie alla testimonianza di Giuseppe Bassi la generazione del secolo scorso può ancora incrociare lo sguardo delle generazioni contemporanee.
Karina Arutyunyan
Attrice, regista, insegnante, musicista. Nata e cresciuta nell’ex URSS, in Uzbekistan, in una famiglia degli artisti e musicisti di origini armeno-ebraiche. Dopo 13 anni di studi musicali si diploma in pianoforte, musicologia e composizione presso la Scuola Statale, specializzata a indirizzo musicale, paritaria al Conservatorio. Decide di intraprendere la carriera teatrale e dopo quattro anni di studio presso l’Istituto Statale dell’Arte e del Teatro si laurea in Arte Drammatica come attrice teatrale e di cinema (il Laboratorio di Mark Weil), specializzandosi in seguito come regista di teatro di prosa e quello musicale.
Ancora durante gli anni dell’Accademia è assunta come attrice nella troupe principale del Teatro Ilkhome, la prima compagnia teatrale indipendente nell’Unione Sovietica, di cui fa parte per dieci anni. Come regista debutta con un testo contemporaneo russo Gisele di O. Mikhailova e a seguire mette in scena L’Avventura di M. Cvetaeva.
E’ la co-fondatrice e docente di recitazione presso la Scuola d’Arte Drammatica del Ilkhome Theater of Mark Weil.
Dal 1999, in seguito alle persecuzione della sua famiglia da parte del governo uzbeko si trasferisce in Italia, dove, ottenendo lo status di rifugiato politico, continua la carriera d’attrice, regista e pedagoga.
Dal 2003 al 2014 è il titolare dei corsi Fondamenti del Teatro e di Regia Teatrale, presso lo IUAV (L’Università dell’Architettura di Venezia, Facoltà di Design e Arti Visive, Corso di Laurea in Arti Visive e dello Spettacolo), da 15 anni è docente di recitazione all’Accademia dei Filodrammatici di Milano e all’Accademia Teatrale Veneta.
Emera Film nasce da un’idea di Rebecca Basso che, dopo la decennale esperienza nella casa di produzione e distribuzione Running TV, decide di realizzare una società che si occupa di produzione e post produzione video e parallelamente anche di distribuzione cinematografica di film indipendenti. In Running TV, distributore per il broadcast e produttore indipendente, Rebecca ha formato la propria esperienza nella produzione di documentari, format, video e nella distribuzione di programmi televisivi.
Esperienza che si è ben presto ampliata verso il cinema, creando per la distribuzione broadcast una ben fornita library di film indipendenti e contatti distributivi. Il passo verso la distribuzione nelle sale è breve: nel 2016, dopo aver prodotto il suo primo film cinematografico Una nobile causa, si trova davanti al periglioso passo della distribuzione nei cinema e sceglie di percorrere la via dell’autodistribuzione, uscendo in oltre 40 sale in tutta Italia. Forte di questa esperienza, pur continuando a fare produzione, si specializza nella distribuzione in sala di film indipendenti.
E’ a questo punto che Rebecca decide di aprire una propria società e di creare un proprio marchio, EMERA FILM, che si specializza in produzione e post produzione video e distribuzione cinematografica, proponendo pacchetti forti dell’abbinata fra l’uscita al cinema e la comunicazione coordinata di un ufficio stampa.
Attualmente Emera Film ha prodotto il film documentario Bassil’Ora; Soli, insieme, il cortometraggio che tratta la tematica degli hikikomori e a breve distribuito nei festival nazionali e internazionali; la serie documentaristica Mongolia Motorbike Marathon (9 episodi da 26′) dal 2019 nelle TV italiane; ha coprodotto il cortometraggio ALEKSIA vincitore nella sezione corti del Rome International Film Festival, del Social World Film Festival e unico corto italiano al Short Film Corner di Cannes 2019; è produttore associato del cortometraggio L’Aurora, attualmente in postproduzione, ed è in sviluppo con i cortometraggi Lasciami andare e La ragazza di un altro Mondo.