Sabato scorso, organizzato dall’Associazione Cittadini per la Memoria – Vajont, si è tenuto un importante convegno – tavola rotonda dal titolo: L’Italia del disonore. Con relatori Raffaele Guariniello, procuratore della Repubblica di Torino, famoso per le inchieste sulla sicurezza sui posti di lavoro quali il caso Tissen Group e i processi per esposizione da amianto e contro il doping; il senatore Felice Casson già procuratore a Venezia protagonista delle indagini sul Petrolchimico di Marghera; il professor Luca Masera ordinario di Diritto Penale all’Università di Brescia; l’avvocato Laura Mara, legale dell’associazione Medicina Democratica in tutti i processi in cui l’Associazione si è costituita parte civile; l’avvocato Alessandra Guarini avvocato di parte civile in molti processi per infortuni sul lavoro e da ultimo nel processo nella strage colposa causata dalla Jolly Nero a Genova; l’avvocato Gino Sperandio, tra i fondatori dell’associazione Cittadini per la Memoria e primo firmatario della proposta di legge istitutiva della Giornata della Memoria dei Disastri Industriali.
Il dibattito è stato coordinato dalla giornalista Lucia Vastano, ha visto l’intervento di molte associazioni aderenti al Coordinamento nazionale “Noi non dimentichiamo” che raccoglie molte associazioni di vittime di disastri industriali e ambientali, dal disastro Ferroviario di Viareggio, al Crollo della torre del Porto di Genova, dagli esposti all’amianto, alle vittime dei terremoti dell’Aquila e di Amatrice, oltre a Fulvio Aurora presidente di Medicina Democratica e Paolo Cacciari che sia da politico che da ricercatore si è sempre occupato dei disastri industriali ed ambientali.
A margine del dibattito è stato presentato un interessante studio del ricercatore Alessio Fontanella, che ha portato a conoscenza del pubblico importanti documenti presenti nel fascicolo processuale e ancora non del tutto conosciuto che ancor di più evidenziano la pervicace condotta di Sade e Enel nella gestione della della diga e dei test sulla frana, smentendo così ricostruzioni revisionistiche tese a ridimensionare le responsabilità dell’Enel e dei suoi dirigenti nella strage.
Il dibattito del convegno si è soffermato sulle misure tecnico giuridiche tese a riportare il giusto equilibrio nei processi ambientali e industriali tra imputati e vittime e in particolare ad attenuare lo stragrande potere di condizionamento dei grandi potentati industriali anche nel processo penale.
In sintesi si possono indicare tre linee di lavoro che escono dal Convegno.
Impedire che la prescrizione del reato sia strumento per la definizione dei processi per responsabilità per inquinamento, infortunio o malattia sul lavoro con apposita modifica legislativa sia sul tempo di maturazione della prescrizione, sull’individuazione del suo inizio;
l’istituzione di un apparato inquirente specializzato in queste materie attraverso l’istituzione di una Procura Nazionale in materia di inquinamento e disastri ambientali ed industriali;ù
La valorizzazione della figura giuridica della vittima in ambito processuale;
la creazione di un elenco dei consulenti nel processo penale e l’introduzione dell’obbligo per gli stessi di indicare eventuali situazioni di conflitto di interessi o incompatibilità
Si è dato pertanto incarico alle avvocate Mara e Guarini e la prof. Masera di individuare delle proposte di riforma legislativa in tal senso che dovrebbero essere il centro di proposte di legge di iniziativa popolare di cui il Coordinamento di non Dimentichiamo dovrebbe farsi carico.
Nives Fontanella – Presidente dell’associazione Cittadini per la Memoria-Vajont