Il progetto pilota di Unifarco diventerà un modello di gestione del turismo sostenibile, con la creazione di un itinerario naturalistico sulla dorsale prealpina e giardini botanici a cielo aperto
Belluno, 1 ottobre 2020 – Il progetto di tutela dei prati a narciso firmato Unifarco è pronto a volare ancora più in alto: un recente incontro tra il Presidente dell’azienda Ernesto Riva, il Gruppo Natura Lentiai, il Sindaco Stefano Cesa e gli Assessori Martino Bernard e Simone Deola di Borgo Valbelluna ha dato il via ad una seconda fase di sviluppo, che porterà alla formazione di un nuovo modello di gestione del turismo sostenibile e alla creazione di un itinerario naturalistico sulla dorsale prealpina e di giardini botanici a cielo aperto.
Ma facciamo un passo indietro. Il progetto pilota di Unifarco è nato un anno fa, con l’obiettivo di tutelare e riqualificare i prati a narciso, fiore che stava scomparendo a causa di diversi fattori: abbandono di tecniche della tradizione contadina a favore della trinciatura meccanica, la presenza di cinghiali che danneggiano il territorio e piante infestanti come il veratro che impediscono la fioritura, incidendo negativamente sulla biodiversità. L’azienda, rappresentata da Gabriele De Nadai, Natural Extract R&D Assistant e coadiuvata da un team di tecnici ambientali esperti, enti e agricoltori locali, è quindi scesa in campo con una serie di azioni rivolte ad una miglior cura dei luoghi di interesse (ad esempio Col D’Artent e Col Moscher): sfalcio tradizionale, recinti elettrificati per limitare i danni dei cinghiali e raccolta manuale del veratro. Missione compiuta: i primi risultati – come la più grande fioritura del “Principe Bianco” degli ultimi dieci anni e il richiamo di turisti ed escursionisti – hanno sorriso.
“È arrivato il momento di posizionare il prossimo mattone – commenta Ernesto Riva, Presidente di Unifarco – Vogliamo esportare il progetto in tutto l’arco prealpino, ma per farlo dobbiamo unire le forze con il Comune di Borgo Valbelluna. Abbiamo un ideale che ci muove: far appassionare le persone alla biodiversità del nostro territorio, un patrimonio unico che tutti abbiamo la responsabilità di mantenere, salvaguardare e promuovere; in questo modo, attraverso il turismo e l’agricoltura, potremo generare un indotto che porterà benessere all’intero territorio, nel rispetto della natura”.
Sulla stessa lunghezza d’onda del Presidente di Unifarco e animata dai medesimi obiettivi è l’Amministrazione Comunale di Borgo Valbelluna: “Siamo felici di sposare il progetto di Unifarco, preziosa realtà bellunese e vanto dell’intera Provincia che promuove salute e bellezza attraverso i suoi prodotti. Vogliamo dare tutto il nostro supporto per estendere il progetto all’intero territorio comunale, così da promuoverne lo splendore, l’unicità e il contesto di benessere – commenta Stefano Cesa, Sindaco di Borgo Valbelluna – Stiamo studiando insieme una serie di interventi da attuare nel 2021, che contemplino la tutela e la valorizzazione del territorio. Dobbiamo essere in grado di guidare il turismo, non di subirlo, e le azioni che metteremo in campo vanno proprio in questa direzione”.
Importanti, dunque, le valutazioni e decisioni prese sul futuro del progetto e delle Dolomiti nel corso della riunione. In primo luogo, l’intenzione per il 2021 è quella di organizzare navette e alcuni interventi logistici e organizzativi sulla dorsale prealpina nella stagione primaverile; un primo passo – in linea con le azioni del progetto pilota di Unifarco – volto a creare un vero e proprio itinerario naturalistico che rispetti l’ambiente e valorizzi il palcoscenico dolomitico. Attraverso gli opportuni strumenti pianificatori, inoltre, verranno studiate azioni che aiuteranno la gestione dei prati della dorsale, da Sant’Antonio Tortal a Marziai, con l’obiettivo finale di trasformarli in giardini naturali. Tutti interventi, insomma, che avranno un impatto decisamente positivo sul turismo: l’intenzione, infatti, proprio grazie all’ingresso e al supporto comunale, è quella di rendere il progetto un modello di gestione del turismo sostenibile, oltre ad un esempio di tutela della biodiversità del territorio.
UNIFARCO
Nata nel 1982 ai piedi del Parco delle Dolomiti bellunesi (Santa Giustina), Unifarco è una Società per Azioni fondata e formata da farmacisti che propone prodotti cosmetici, nutraceutici, dermatologici e di make-up efficaci, sicuri e a un giusto prezzo. Unifarco si rivolge esclusivamente al canale farmacia: attualmente fornisce oltre 5.000 farmacisti europei (di cui oltre 2.700 in Italia). È gestita dai 4 soci fondatori con oltre 350 soci farmacisti. Ha attualmente oltre 400 dipendenti in azienda e 130 collaboratori sul territorio (formatori, informatori, agenti, beauty consultant, ecc).
Nel 2019 il Gruppo Unifarco ha avuto un fatturato di oltre 100 milioni di euro.
Ha filiali in Germania e Spagna e reti di vendita sviluppate in Francia, Austria e Svizzera.