Borgo Valbelluna, 25 agosto 2020 – Arturo Lorenzoni, candidato alla presidenza della Regione Veneto per il centrosinistra, questa mattina durante l’incontro con i rappresentanti sindacali dei lavoratori di fronte allo stabilimento ACC Wanbao Italia di Mel ha dichiarato: «Chiedo con forza al sistema finanziario di concedere il prestito ponte garantito dallo Stato per consentire al piano industriale presentato, che ritengo valido, di essere messo in atto e di salvare non solo le centinaia di posti di lavoro, ma soprattutto un presidio nella manifattura di alta gamma che è un motore di sviluppo per il territorio. L’impresa non è un’entità a sé stante, ma è parte di un sistema che deve lavorare insieme perché ci sia sviluppo, creazione di valore, crescita sociale. Mi auguro che questa fase di crisi sia superata in fretta e si possa tornare presto a parlare di politica industriale».
«Oggi le prospettive industriali dell’azienda, una presenza storica nella manifattura veneta, sono buone quando vengono inquadrate nel quadro del settore elettromeccanico europeo, che cerca fornitori di qualità interni, alternativi al monopolio dell’estremo oriente», ricorda Lorenzoni. «Il commissario Maurizio Castro e le rappresentanze sindacali stanno facendo un ottimo lavoro sul piano industriale, ma serve il supporto del sistema finanziario per superare lo scoglio della crisi di liquidità attuale. Conosco l’azienda da tempo perché la collaborazione tra l’Università di Padova e l’impresa, prima dell’avvento della proprietà cinese, è sempre stata fruttuosa e di reciproco interesse».
Analoga la posizione dei candidati del Movimento 5 Stelle Barbara Lando e Daniele Campedel.
“Sul futuro dell’Acc di Mel è importante continuare a lavorare con attenzione. Ci auguriamo che le banche credano nel progetto aziendale che ha dimostrato di avere prospettive di crescita, con assunzioni di personale, un nuovo compressore a capacità variabile e un ruolo chiave nella filiera del freddo”.
“Questa realtà – proseguono Lando e Campedel- è stata capace di rialzare la testa grazie a un importante lavoro istituzionale svolto dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà che, dallo scorso settembre, si è adoperato per garantire continuità produttiva allo stabilimento. Ricordiamo l’incontro con l’ambasciatore Cinese, i tavoli istituzionali tra Mise, sindacati e azienda e il coinvolgimento del Presidente Conte proprio grazie all’azione del ministro D’Incà. Un percorso che ha portato prima alla nomina del commissario giudiziale prima e, successivamente, all’amministrazione straordinaria con Maurizio Castro che, in poco tempo, ha portato risultati concreti”.
“Adesso – concludono i candidati del M5S – è necessario rimanere compatti per continuare ad assicurare un futuro ai 300 dipendenti: credere in questa azienda significa credere nel settore del freddo, nel territorio bellunese e nelle sue alte capacità professionali. Sappiamo che in queste settimane ci sono state diverse diverse interlocuzioni tra il ministro D’Incà, il commissario Castro e la sottosegretaria Todde a conferma che il Governo continua a seguire con attenzione la vicenda.