«La Provincia di Belluno continuerà a chiedere il 100 per cento delle quote di energia: solo così la risorsa delle acque del nostro territorio potrà portare a benefici concreti».
È quanto afferma il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, commentando l’iter conclusosi ieri della legge regionale “Prime disposizioni in materia di grandi derivazioni ad uso idroelettrico”, approvata dal consiglio regionale.
La legge obbliga i titolari di grandi derivazioni idroelettriche di fornire ogni anno a titolo gratuito alla Regione 220 kilowatt/ora di energia elettrica per ogni kw di potenza nominale media di concessione.
«Ci lascia l’amaro in bocca il fatto che il consiglio regionale non abbia recepito gli emendamenti proposti dalla Provincia alla luce dello Statuto del Veneto e della legge regionale 25 sull’autonomia amministrativa del Bellunese. Infatti, avevamo proposto di mettere nero su bianco di assegnare il 100% delle quote di energia alla Provincia. La Regione stessa lo aveva annunciato chiaramente, ma poi così non è stato – sottolinea il presidente Padrin -. Ritengo certamente utile e importante l’ordine del giorno approvato dall’aula, su proposta del consigliere bellunese Franco Gidoni. Il documento prevede che la giunta regionale, nelle disposizioni attuative, pur trattandosi di disposizione che entrerà in vigore nel 2021, riconosca alla Provincia il 100% dei benefici generati dagli impianti siti sul territorio e una significativa quota parte di quelli afferenti alle acque bellunesi, anche se la centrale che le utilizza è situata fuori provincia. Mi chiedo però, perché aver rimandato a domani ciò che si sarebbe comodamente potuto fare oggi?».