La fase che stiamo vivendo dopo l’emergenza Covid dimostra in maniera incontrovertibile che la ripartenza del Paese passa attraverso la realizzazione di opere infrastrutturali, come detto anche dal Premier Conte nell’ultima conferenza stampa.
Lo sottolinea l’Associazione Vivaio Dolomiti in una nota stampa.
Il Premier ha addirittura ripreso in mano l’idea del ponte sullo stretto di Messina, che rientra nel corridoio europeo La Valletta-Helsinkij. Una regione come la Sicilia ha tutto il diritto di essere collegata al continente, quanto il Veneto, regione produttiva e trainante per il Paese, ha diritto di essere collegato ai mercati europei, dandogli quello sbocco a nord che gli manca (unica regione dell’arco alpino a non averlo).
Notiamo la celerità con cui è stato ricostruito il ponte Morandi, collegamento imprescindibile fra il porto di Genova e l’Europa. Venezia, per il rilancio del suo porto, non può essere costretta a pagare dazio alle regioni vicine. Con tutte le difficoltà che ci sono sul Brennero e la scomodità di arrivare a Tarvisio, lo sbocco a nord diventa fondamentale per il Veneto, per il commercio e il turismo, ma anche per un rilancio della nostra Provincia in ottica Mondiali e Olimpiadi, rilancio che potrebbe essere affiancato allo sviluppo della logistica. In tutto questo non dimentichiamo i servizi pubblici, quali bus e treni, che in questo momento di grandissima difficoltà non possono essere lasciati da parte, perché il sistema della mobilità risulta efficiente solo se completo a 360 gradi.