Venezia 3 ottobre 2019 – “Ormai il bluff di Salvini è stato smascherato: è lui il primo responsabile del fallimento dell’autonomia e Zaia dovrebbe avere il coraggio di dirlo ai veneti, come denunciavamo da tempo.
Spingere sull’acceleratore avrebbe comportato perdere troppi voti al Sud per il capitano padano folgorato sulla via del sovranismo. Ha provato a tenere il piede in due staffe, fin quando non ha perso l’equilibrio e rovesciato tutto”. A dirlo i consiglieri del Partito Democratico Claudio Sinigaglia e Graziano Azzalin, commentando le parole del politologo Paolo Feltrin secondo cui l’ok all’autonomia differenziata avrebbe provocato un crollo di consensi per il Carroccio nell’Italia meridionale, ipotesi confortata da alcuni sondaggi.
“Salvini è riuscito ad allargare il proprio bacino elettorale stravolgendo le parole d’ordine della Lega, fino a togliere Alberto da Giussano e la parola ‘nord’ dal simbolo; il passaggio da secessionista sovranista è stato rapidissimo ed ha pagato in termini di consenso. A quel punto un nuovo dietrofront avrebbe comportato un bagno di sangue. Così ha provato maldestramente a fare lo scaricabarile sui Cinque Stelle, quando per mesi la Lega al governo ha avuto mano libera su tutta la linea, dai Decreti sicurezza al salvataggio di Salvini sul caso Diciotti.
La commedia però adesso è finita e le responsabilità sono ben chiare. Zaia abbia l’onestà di ammetterlo e, magari, chieda indietro al capitano i soldi del referendum”.