Il Consiglio di Stato, smentendo la precedente risoluzione del Tar del Veneto del 14 agosto 2018, ha deciso che il quinto referendum per la separazione tra Venezia e la terraferma si farà.
Una vittoria netta e che finalmente non può essere più messa in discussione da parte dei comitati promotori: ora la giunta Zaia convochi immediatamente i comizi elettorali.
“Per noi del Movimento 5 Stelle – afferma la capogruppo in Consiglio regionale Erika Baldin – Quando si affermano i princìpi della democrazia diretta è sempre un bel giorno. In questo caso è giusto che decidano i veneziani, i mestrini, gli abitanti delle altre municipalità se istituire (o meno) entità autonome rafforzate e magari uno statuto speciale per la città d’acqua e la laguna, i cui problemi non possono essere assimilati a quelli di alcun altro luogo. Con la pronuncia del Consiglio di Stato viene anche sconfitto chi ha fatto di tutto per impedire lo svolgersi di questa consultazione”. Il riferimento è chiaramente al Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.
“Lui e Zaia hanno fatto di tutto per tappare la bocca ai cittadini, più di 10mila persone hanno chiesto un referendum e finalmente potranno esprimersi. – prosegue l’ex candidato presidente del Movimento 5 Stelle, Jacopo Berti – Un gruppo di indomiti cittadini ha avuto la meglio contro la Regione che ha provato a bloccare questo percorso di democrazia. Questa sentenza è il simbolo dei veneziani che si ribellano all’arroganza della politica che vuole tappargli la bocca e decidere per loro.
Immediatamente deve essere fissata la data, la politica tolga i bastoni tra le ruote della comunità veneziana.
Io per primo ho portato in aula la richiesta per questo referendum, la democrazia diretta deve essere un faro sempre!”
Il M5S comunque -almeno per il momento- non ha dato indicazioni di voto per il referendum dell’autonomia veneziana: “Non mettiamo cappello sulla sovranità popolare – conclude Erika Baldin – ma a chi ne ha diritto chiediamo di informarsi, decidere e andare a votare in massa”.