Venezia, 5 febbraio 2019 “Un Piano che doveva durare cinque anni arriverà almeno fino a 12. Quella di oggi è l’ottava proroga e non va liquidata come un semplice fatto burocratico. Evidentemente non c’è volontà politica, non è una priorità”. Graziano Azzalin, a nome del Partito Democratico, boccia la proroga del Piano faunistico-venatorio, provvedimento di cui era correlatore, approvata oggi dall’assemblea di Palazzo Ferro Fini.
“La Regione continua a eludere gli obblighi della pianificazione venatoria. L’ennesima proroga evidenzia l’incapacità della Giunta di programmare nei tempi previsti dalla legge in un settore che necessità un’attenzione particolare; il fatto che interessi poche migliaia di persone è un’aggravante. A questo punto prorogate direttamente il Piano attuale fino al 31 dicembre 2025 e chiedete scusa al mondo venatorio perché lo state prendendo in giro. Nella scorsa legislatura – ricorda il vicepresidente della Terza commissione – il provvedimento venne consegnato al Consiglio nel settembre 2014 e si ritenne di rimandare tutto a quella successiva. È poi stato avviato un nuovo iter che non ha portato a niente. Eppure ci sono tanti nodi da sciogliere, la questione vallivo-lagunare da ripensare, le modifiche ambientali intervenute nel tempo di cui tener conto. Mi auguro che nessuno voglia giustificare questa situazione di stallo con le ‘complicazioni’ legate alla riforma Delrio e alle competenze acquisite dalle Province, perché nelle altre regioni i Piani sono stati approvati, due Giunte Zaia, invece, non ci sono riuscite”.
“Questa vicenda – sottolinea in conclusione Azzalin – smonta anche la vulgata leghista che con l’autonomia risolveremo tutto. Per quanto riguarda la caccia, infatti, le competenze sono in capo alla Regione che, laddove ne ha la facoltà, non riesce ad adempiere al proprio dovere nei tempi stabiliti per legge”.