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Aree interne. D’Incà (M5S): “Occasione per migliorare la qualità e quantità dei servizi primari e per promuovere il patrimonio naturale e culturale”

Federico D’Incà, deputato (M5S)

Sono quattro le aree venete selezionate nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne. “Le aree interne venete – commenta il deputato bellunese del Movimento 5 Stelle – sono un’occasione per migliorare la qualità dei servizi primari e per promuovere il patrimonio naturale e culturale”.

“Tra le aree selezionate – dichiara D’Incà – quella facente capo ai sette Comuni dell’altopiano di Asiago, in quanto aerea pilota, ha concluso l’iter e a breve firmerà l’accordo di programma quadro che potrà contare su oltre 11 milioni di euro per una serie di progetti finalizzati a valorizzare l’identità del territorio e a migliorare l’offerta scolastica, i servizi sanitari e la mobilità”.

“Si tratta – prosegue il deputato pentastellato – di uno strumento formidabile per migliorare la qualità e quantità dei servizi nel settore dell’istruzione, della sanità e della mobilità, oltre che per valorizzare il nostro patrimonio naturale e culturale, che dobbiamo assolutamente valorizzare proprio in quelle zone che più risentono del crescente decremento demografico e di una dotazione di servizi alla persona che sta sempre più mostrando evidenti limiti qualitativi e quantitativi”.

“A fronte di ciò, questi territori – ha proseguito D’Incà – presentano, tuttavia, potenzialità enormi dal punto vista delle ricchezze sul fronte agro-silvo-pastorale e turistici che grazie a queste risorse possono essere oltremodo valorizzate. L’iter delle altre tre aree interne venete al momento registra: per il Comelico Sappada e per il Contratto di Foce Delta del Po si è in fase avanzata nella bozza di strategia mentre per l’Agordino si sta lavorando sul preliminare di strategia ma per arrivare alla definizione della strategia d’area ci vorrà ancora un anno.

“Da un confronto avuto con il Dipartimento Aree Interne sono emerse luci ed ombre – conclude D’Incà – Mi sono stati segnalati alcuni “colli di bottiglia” che tenterò di eliminare in quanto rallentano le procedure per lo sviluppo delle aree interne. È necessaria una visione più flessibile a livello centrale dei requisiti richiesti per consentire per esempio la creazione di progetti educativi piuttosto che il mantenimento dei servizi delle strutture ospedalieri, nonché la necessità di un rafforzamento degli uffici delle aree interne nelle regioni che devono essere forza portante per lo sviluppo di idee in grado di mantenere la vita nella aree interne del Paese”.

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