Con lettera del 13 settembre 2018 gli operatori e le associazioni del Colle bellunese che da mesi si riuniscono sotto il nome di #progettanevegaldomani, hanno formalizzato le loro richieste al sindaco di Belluno Jacopo Massaro.
Nella lettera non si dice espressamente l’ammontare del contributo da erogare, ma la richiesta è per lo più analoga a quella della precedente stagione invernale, ossia 100mila euro per aprire gli impianti.
Ecco il dettaglio della missiva indirizzata al Primo cittadino
1. se chiudono gli impianti in Nevegal il danno, anche solo per la stagione invernale, sarebbe enorme e, oltre a travalicare i confini del colle, della città e persino della provincia, comporterebbe :
un danno in termini di occupazione (tra maestri di sci, operai, tecnici e operatori dell’impiantistica, addetti dei rifugi e della ristorazione e altri si conta una perdita di lavoro per un centinaio di persone,
un danno economico legato non solo all’introito per l’utilizzo degli impianti ma a anche all’indotto generato e cui beneficiano non solo gli operatori del Nevegal ma anche quelli del territorio circostante e della città nel suo complesso,
un danno con esiti e ricadute temporali non circoscrivibili alla sola stagione invernale 2018 /2019 ma certamente alla stagione estiva e ad un tempo molto più ampio, forse segnando l’irreversibilità della situazione,
un danno di immagine che potrebbe compromettere il settore turistico nel suo complesso anche per la città , il territorio provinciale e regionale,
un danno sociale relativo al servizio di pubblica utilità garantito soprattutto dalla scuola di sci alle famiglie (non solo residenti in Comune di Belluno ma anche nei comuni limitrofi ) ma anche a quanti, per più motivi, non possono accedere alla montagna dolomitica
2. gli impianti sono solo un elemento strumentale che, come altra parte delle infrastrutture, serve da supporto per garantire accessibilità e fruizione ad altre risorse e mete che non ne possono prescindere . Nel rispetto quindi delle diverse competenze e possibilità , Serve una decisione condivisa di quali siano gli investimenti utili per reggere il sistema di offerte integrato che caratterizza il Nevegal,
3. serve una chiara visione politica che identifichi quale ruolo occupa il Nevegal nel complessivo governo della città e del territorio in base alla quale si assumano decisioni strutturali che travalichino l’approccio emergenziale ,
4. serve definire una nuova governance per il Nevegal di domani , esito di un necessario ri-orientamento delle parti verso obiettivi comuni e condivisi e che definisca , con un accordo sottoscritto , quali siano i compiti della parte pubblica e quali quelli della parte privata , restituendo certezza a chi voglia intervenire , finanziariamente o con opere di sussidiarietà , allo sviluppo del Colle,
5. serve , in definitiva , agire su due fronti:
quello dell’emergenza immediata per evitare la chiusura degli impianti e non rischiare le ricadute di cui sopra
quello della visione dello sviluppo del Nevegal con tempi medio lunghi , mettendo mano ad un vero e proprio piano strategico ventennale (di cui l’agenda strategica su cui il gruppo #progettanevegaldomani sta lavorando può considerarsi cornice propedeutica da cui partire ) in base al quale attivare la ricerca di forme e fonti di finanziamento da reperire ad ogni possibile livello (provinciale regionale nazionale europeo )
Seguono le firme:
Scuola Sci Nevegal
Aics regionale del Veneto
Ass. Nevegallika
Ass. Amici del Nevegal
Apres Sky Nevegal
Società Alpe del Nevegal
Slalom ski
Collegio Regionale scuole maestri di sci Regione Veneto
Pro Loco Pieve Castionese
Rifugio Bristot
Rent &Go Nevegal
Ag. Immobiliare “Le Torri”
Malga col Toront
Albergo Nevegal/Miari
Albergo Slalom
Albergo Pineta
Amm. Gruppo FB Amanti alpe del nevegal
Pizzeria Dal Bo
Agriturismo Faverghera
B&B Checco Zaino
Ristorante la Casera
Azienda Agricola Luisa Poto
Azienda Agricola Da Rold
Mazzorana Sport