Nel fine settimana dell’8 e 9 settembre 2018, si è svolto in Progettoborca un nuovo Laboratorio di xilografia e serigrafia curato dall’artista e docente Giuseppe Vigolo.
Vigolo insegna Tecniche calcografiche sperimentali all’Accademia di Belle Arti di Verona, già partner di Dolomiti Contemporanee.
Dal 2015 ad oggi, sono state diverse le esperienze di formazione, legate alla stampa sperimentale, condotte da Vigolo con artisti e studenti dell’Accademia nell’ex Villaggio Eni di Corte di Cadore.
Ricordiamo che, dal 2014, Dolomiti Contemporanee (www.dolomiticontemporanee.net) ha attivato la piattaforma di rigenerazione Progettoborca (www.progettoborca.net) sull’ex Villaggio Eni.
Quest’anno, gli studenti e giovani artisti coinvolti sono stati:
Lisa Copat, Marco Trentin, Sonia Chianchiano, Elena Grigoli, Roberto Zanini, Anna Zicche, Federica Cogo, Marco Bellotto.
Lavorando in diversi ambienti della Colonia a due progetti di stampa in particolare, questo gruppo ha potuto entrare in contatto con diversi altri artisti già presenti a Borca, al momento attivi su progetti personali o laboratori di attivazione.
E’ questa la forma che Dolomiti Contemporanee, sin dall’inizio (2014), ha dato al cantiere artistico e culturale di Progettoborca. Uno spazio aperto alle interazioni, dove artisti, studenti, sperimentatori, produttori, architetti e designer, Università, Accademie d’arte, aziende, tutti selezionati in base alla qualità del lavoro e all’affinità con lo spirito e gli obiettivi del progetto, possono incontrarsi e stabilire connessioni.
Ciò contribuisce a quanto si considera necessario: la generazione di un flusso operativo ampio e interrelato all’interno della Colonia, nel quale le competenze e le ricerche si intreccino.
In questa stazione che ripensa continuamente all’identità della montagna nel tempo presente e all’uso rigenerativo degli spazi.
In questa occasione, gli artisti e studenti dell’Accademia di Verona hanno lavorato allo sviluppo di alcune proposte grafiche ideate da Giuseppe Vigolo, con la finalità di reinterpretare il cane a sei zampe, lo storico logo dell’Eni, riflettendo in tal modo sul concetto di morte e rinascita, legati al contesto del Villaggio voluto da Enrico Mattei.
Un gruppo ha lavorato sull’immagine dello scheletro del cane a sei zampe, utilizzando la tecnica della xilografia, incidendo quindi su un supporto di mdf una matrice delle dimensioni di 1,4 m per 2, che è stata in seguito inchiostrata. Essa verrà in seguito stampata su un supporto, e presentata nel corso dell’Open-studio di fine stagione, previsto per il 19/20 ottobre (info a breve).
Intanto, i ragazzi del Laboratorio d’arte e stampa Folà di Marano Vicentino hanno lavorato alla rivisitazione della grafica originale del cane a sei zampe, ripensato da Vigolo in veste di cervo.
Il cervo, si sa, è l’animale rappresentativo della montagna per eccellenza, uno stereotipo abusato, con cui DC giuoca dal 2011, nella grafica e nella comunicazione.
Il cervo è anche la storia di Cristopher, il cervo adottato da DC, e l’anima di una riflessione accurata sul concetto di curatela (ungulata).