La Provincia di Belluno, con l’approvazione del calendario venatorio provinciale per la stagione di caccia 2018/2019, ha nuovamente concesso lo sparo con armi a canna rigata un’ora dopo il tramonto consentendo così di sparare anche in presenza di buio pesto, mentre 3 anni fa, a seguito di un consiglio di sicurezza che verteva proprio sulla vicenda, si era deciso di impedire lo sparo oltre una certa ora per mancanza di visibilità e quindi mancanza di sicurezza.
Lo sostiene il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
Si ricorda – prosegue il portavoce dell’Associazione Stefano Deliperi – che ogni stagione venatoria comporta decine di morti e feriti ed è’ noto che l’uso del visore notturno non genera immagini perfette, quindi espone a maggior rischio i cittadini.
Non è stata inoltre accolta la richiesta inoltrata da più associazioni, anche di escursionisti, di ridurre la caccia a femmine e piccoli a due mesi, anzi, quest’anno, rispetto allo scorso anno, la caccia a femmine e piccoli di Capriolo (Capreolus capreolus) inizierà il primo di ottobre anziché il 15. Si ricorda che ottobre è il mese preferito dagli escursionisti.
Si auspica un intervento tempestivo affinchè l’orario notturno non sia consentito e la caccia a femmine e piccoli sia ammessa solamente nei mesi di novembre e dicembre, non più di 3 giorni la settimana come richiesto.
Spiace vedere che la Provincia di Belluno non ha accolto nessuna delle proposte (in particolare quelle sulla caccia di selezione) rivolte dalle Associazioni; proposte oltretutto motivate anche dall’esperienza delle persone che abitualmente frequentano i boschi non per cacciare, e che percepiscono un senso di insicurezza sapendo che è concesso lo sparo con armi di gittata di alcuni chilometri in orario serale.
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