Vicenza 21 agosto 2018 – Oggi presso il comune di Vicenza, prestigiosa Sala Chiesa, il direttore della testata online VicenzapPiù, Giovanni Coviello, ha presentato il testo del decreto di
attuazione della legge di Bilancio 205 che istituisce il Fondo per le vittime di reati finanziari. Nel merito Coviello ha richiamato i punti importanti del testo del Decreto, ribadendo che tutti possono avere valutazioni diverse che vanno rispettate, ma ora si può partire dal testo e quindi da un dato concreto e non da posizione per sentito dire o peggio da “tifosi”.
La tutela dei risparmiatori merita verità e responsabilità.
Gradita l’attestazione molti parlamentari tra i quali l’onorevole De Carlo, il senatore Ferrazzi, il presidente Zaia, della presidente della Commissione regionale sulle banche Negro e del consigliere Senigallia ed altri. Applaudito l’intervento del consigliere regionale Berlato.
Nonostante il caldo ferragostano circa 150 persone si sono accalcate per partecipare. Per questioni di sicurezza la vigilanza ha consentito l’accesso ad un solo rappresentante per associazione invitata, ai giornalisti ed ai politici.
Flop dei contestatori. Qualcuno arrivato tardi non perso l’occasione per inscenare una rumorosa protesta di una ventina di persone mobilitati con l’obiettivo miseramente fallito di sabotare l’incontro. La confusione ovviamente è ricaduta sugli altri risparmiatori.
Il sindaco Francesco Rucco ha ribadito l’impegno che si faccia in fretta a dare giustizia ai risparmiatori traditi, sottolineando l’impegno della sua Giunta sin dall’insediamento di essere vicino alle vittime di questa tragedia; ha poi presentato l’assessore alla legalità dott. Isabella Dotto che ha seguito i lavori per intero.
Il presidente del Codacons Franco Conte ha detto senza mezzi termini che il mancato accesso ad testo di fatto “secretato” proprio da chi propugna trasparenza era sospetto.
L’analisi del testo conferma che il Governo Gentiloni aveva pronto un testo che raccoglie almeno il 90% delle richieste dei risparmiatori tutelati dal Codacons.
Fondamentale: l’intervento non è da croce rossa o san Vincenzo per i casi di necessità sociale, ma punta alla dignità del risparmiatore.
Infatti il Decreto prevede che l’arbitro ANAC esamini le domande che pervengono a prescindere dal reddito o da proprietà immobiliare….se c’è il danno ingiusto
riconosce il 100%.
Il Fondo esaminale domande e riconosce il danno, anche se sono esaurite le disponibilità; poi a mana a mano che le risorse vengono alimentate automaticamente il riceverà presso il proprio iban l’importo.
Circa 1.500 risparmiatori che dispongono già di una sentenza di primo grado o lodo esecutivi saltano l’accertamento del lodo anac per richiedere direttamente l’importo indicato nella sentenza o nel lodo. Insomma se anziché seguire l’avv. Arman che si trascina dietro don Torta, a sua insaputa, o Ugone, si fosse pubblicato il decreto, avremmo 1.500 risparmiatori con il subito spetta l’intero.
E’ indecente che stiamo ancora sollecitando il Governo – sostiene Codacons Veneto – ad un atto che era nei suoi primi impegni al punto il giorno dell’incarico il prof. Conte convocava a Roma una delegazione di risparmiatori ad usum delphini per ascoltarli e prendere l’impegno appunto della priorità dell’intervento ribadito davanti alle telecamere di tutte le reti!
Ora i risparmiatori, tolti i pochi fiancheggiatori tifosi di questo Governo, sanno che non ci sono alibi – prosegue la nota di Codacons Veneto – come siamo stati critici verso il Governo Gentiloni che non ha pubblicato il decreto pronto e che accoglieva molte delle nostre richieste, non faremo sconti al Prof. Giuseppe Conte, Primo ministro.
Preoccupa che i sottosegretari, a questo punto per fortuna privati delle deleghe alle banche, parlino di risarcimento percentuale e che pure don Torta si adegua a questa prospettiva punitiva.
Non accetteremo nessun passo indietro rispetto a quanto votato all’unanimità dal Parlamento nel dicembre scorso e ribadito con voto unanime del Senato il 6 agosto scorso che impegna il Governo a pubblicare il decreto di attuazione secondo la legge vigente, e non inseguire future leggi che allontanerebbero l’inizio della soluzione e gettando nella disperazione dei tempi delle “promesse della politica”. Il Governo – conclude la nota di Codacons Veneto – prenda atto che la campagna elettorale è finita, è ora di passare ai fatti: noi siamo per una gallina oggi piuttosto che per un uovo (forse) domani.