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Amici leghisti, non mugugnate per le innovazioni proposte allo Statuto * di Paolo Bampo

Paolo Bampo

Sinceramente, da autonomista ed indipendentista veneto di lungo corso, pur non essendo coinvolto direttamente nella questione, sostengo la legittimità e l’appropriatezza delle modifiche statutarie avanzate allo statuto della Lega. Queste prevedono principalmente, infatti, la riorganizzazione interna del partito. E’pur vero che, attraverso una nuova individuazione dei nomi delle sezioni, sparirebbe la dizione “Nathion Veneta”, ma non credo che Salvini abbia in animo di negare l’esistenza della vera “fu” Nathion Veneta (la Repubblica dei 1100 anni di storia). Non penso, neppure, che sia sua volontà ed interesse emarginare o degradare chiunque faccia riferimento a tale entità statuale. L’intenzione della Lega è, perciò, solo quella di riformare, anche nella “toponomastica”, la propria articolazione organizzativa territoriale. Nessuno scandalo! La necessità di Salvini è una necessità di tutti e cioè: l’adeguamento delle strutture di partito alle dimensioni ed alle esigenze di una formazione politica che oggi è riconosciuta e legittimata da una valanga di voti (per lo più nuovi, ma non per questo inaspettati) programmati e guadagnati attraverso alcune proposte attuali, coerenti e pragmatiche. Le dimensioni del fenomeno Lega, che impongono gli adeguamenti, si spiegano con il fatto che, probabilmente, al suo interno, convivano pensieri ed anime federaliste, confederaliste, unioniste ed anche, logicamente, indipendentiste. Nel rispetto di tutte le diversità che si fondono all’interno di un partito trasversale a livello territoriale ed ideologico, ma anche composito filosoficamente, è ovvio che Capitan Salvini abbia compreso come nessuna componente possa essere privilegiata rispetto alle altre. Da qui la necessità di omogeneizzazione, anche nel nome, delle sezioni. Nella distinzione di pensiero e, fermo restando il fine politico di ogni appartenente alla Lega, questi ha, comunque, un comun denominatore con tutti gli altri: l’amalgama dei principi di Autonomia, di Libertà e di Giustizia. Tutti, anche i veneti indipendentisti, o quelli non venetisti, possono contribuire alla vittoria ed alla nascita di un sistema politico-istituzionale che sappia dare le opportune risposte alle loro personali aspettative, ma anche a quelle della loro terra ed agli aneliti di un’ampia platea variamente composita. Chi quindi, all’interno della Lega, riponga la propria fiducia nel “Governo del cambiamento”, di cui Salvini è la colonna, abbia anche fede nel Segretario Salvini, che del Partito ne è straordinario motore.
Paolo Bampo
Limana 12.07.2018

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