È stato approvato con 468 voti a favore (680 i votanti, 123 i contrari, 89 gli astenuti) il report redatto dall’europarlamentare Herbert Dorfmann in merito alla nuova Politica Agricola Comune europea.
Dopo il passaggio di oggi, tra poche settimane ci sarà una seconda votazione, nella seduta plenaria del Parlamento Europeo di giugno, e da qui nasceranno poi le proposte legislative.
Ovviamente soddisfatto per il risultato ottenuto l’europarlamentare altoatesino: «Un passo importante per il mondo agricolo, soprattutto quello di montagna: non è un rapporto legislativo, ma politico, nel quale abbiamo fissato alcuni punti fondamentali. – spiega Dorfmann – La nuova PAC deve darsi obiettivi ambiziosi, soprattutto sostenendo le nuove generazioni di agricoltori, e avere un occhio di riguardo per le aree svantaggiate di montagna».
Grande attenzione a questi ultimi temi è stata data nel report: «Vogliamo sostenere la dimensione familiare dell’agricoltura dei nostri territori, – spiega Dorfmann – e per fare ciò chiediamo che il sistema di pagamenti preveda quote maggiori per le piccole aziende, abbassando quelle destinate alle aziende agricole più grandi. Per tutelare i giovani e la montagna, chiediamo agli Stati membri di sviluppare piani strategici affinché le risorse vengano impiegate per aiutare i giovani agricoltori e per dare una mano a chi produce nelle aree più svantaggiate, scongiurando così l’abbandono del territorio».
«Serve poi supportare il secondo pilastro, quello che finanzia i Piani di Sviluppo Rurale e che sostiene i progetti agricoli soprattutto in montagna. – sottolinea Dorfmann – Quando passeremo alle proposte legislative, mi batterò per la creazione di distretti biologici e sostenibili, perchè credo siano queste le vere opportunità per le nostre zone».
Un altro obbiettivo è la sburocratizzazione della PAC: «È necessario, ad esempio, abbandonare l’approccio storico nel calcolo degli aiuti, oggi basato sulla produzione in un dato periodo di riferimento, e sostituirlo con un metodo europeo uniforme che renda il sistema più semplice, trasparente e, soprattutto, equo», spiega ancora Dorfmann.
Resta ancora aperta la questione finanziaria: la proposta sul tavolo dei parlamentari europei, presentata ad inizio maggio, prevede un taglio al bilancio agricolo del 5%, pari a 20 miliardi di euro in 7 anni, legato anche alle conseguenze della Brexit, che porterà a minori entrate nel bilancio europeo tra i 10 e i 12 miliardi di euro: «Sono tagli inaccettabili, – conclude Dorfmann – come è inaccettabile che a pagare la Brexit siano gli agricoltori: il nostro obbiettivo è mantenere almeno invariata la dotazione dei fondi. Per quanto riguarda la definizione finale della nuova Pac, noi stiamo lavorando duramente per migliorarla e per farlo abbiamo davanti ancora un anno di lavoro, fino a fine legislatura nel maggio 2019».
Approvato il “Report Dorfmann”: Più attenzione a giovani e montagna
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