Venezia, 29 maggio 2018 – “Finco sta aizzando gli animi dei malgari in maniera irresponsabile. Pensi a come risolvere, nel rispetto delle leggi, i problemi e magari si metta d’accordo con il suo collega di partito, l’assessore Pan visto che è la Lega a governare la Regione!”. Così Andrea Zanoni, consigliere del PD torna sulla petizione online promossa dal capogruppo leghista in Consiglio regionale in cui si chiede al nuovo ministro dell’ambiente di limitare “fortemente” la presenza del lupo nelle montagne del Veneto con un nuovo Piano nazionale per gli abbattimenti.
“Sta trasformando in un’emergenza nazionale la presenza di una cinquantina di esemplari, tra l’altro da ‘condividere’ con il Trentino Alto Adige. Purtroppo questa iniziativa è stata rilanciata anche dalle tv locali. Informazione che fa allarmismo sovradimensionando un problema e auspicando scorciatoie impraticabili. Il lupo è tutelato da Direttive europee e dati scientifici dicono che gli abbattimenti non sono la soluzione. I rimedi esistono, recinti elettrificati e dotazione di pastori abruzzesi per difendere le greggi. Sono misure di prevenzione adottate molto proficuamente nei parchi italiani, soprattutto nel Parco nazionale d’Abruzzo, dove i lupi sono centinaia e non qualche decina. Finco, anziché giocare a fare l’incendiario, alimentando situazioni esplosive poi poco gestibili, ascolti l’assessore all’agricoltura e caccia Pan che, anche grazie ai fondi europei sta attivando, seppur in ritardo, le misure per risarcire i malgari colpiti dalle predazioni e per mettere in campo le azioni di prevenzione previste dai protocolli e dalle normative nazionali e comunitarie. L’Europa, anche in questo ambito, è l’unico argine che abbiamo e dobbiamo ‘tenercela stretta’, mentre la Lega vorrebbe avere campo libero per massacrare quel po’ di natura che ci resta”.
“È comunque incredibile che in casa Lega la mano destra non sappia cosa fa la mano sinistra – insiste Zanoni – Anche se credo che iniziative come quella di Finco, con media compiacenti che fanno da grancassa, servano soprattutto a distrarre i cittadini dai veri problemi che affliggono il Veneto. Aria irrespirabile, falde acquifere sempre più inquinate da pesticidi e Pfas, un sistema sanitario pubblico in progressivo degrado e smantellamento e le morti sul lavoro che ci consegnano un triste primato nazionale”.